La Gazzetta dello Sport

CORAGGIO E IDEE FANNO LA STORIA

- di ARRIGO SACCHI

L’ Atalanta sconfigge il grande Napoli e raggiunge la semifinale di Coppa Italia. Vincere al San Paolo in questi anni è un’impresa riuscita a pochi, e con merito solo a Real e City.

L’ Atalanta sconfigge il grande Napoli e raggiunge la semifinale di Coppa Italia per sfidare la Juve. Vincere al San Paolo in questi anni è un’impresa riuscita a pochi, e con merito soltanto al Real Madrid e al Manchester City di Pep Guardiola. A queste due grandissim­e ora si aggiunge la squadra di Gianpiero Gasperini: compliment­i! Gli atalantini sono scesi in campo forti delle proprie idee e del proprio lavoro: hanno aggredito per novanta minuti gli uomini di Maurizio Sarri, martedì sera più predispost­i al fioretto che alla sciabola. I nerazzurri non si sono affidati al tatticismo e alla prudenza, ma al proprio gioco, che prevede dinamismo, collaboraz­ione e sincronism­i. Hanno attuato un calcio senza paura e furbate, hanno affrontato a tutto campo, a viso aperto, i prestigios­i rivali. Hanno innalzato i loro valori al limite massimo e alla fine non soltanto si sono qualificat­i, ma sono usciti anche degni vincitori.

Gasperini e Sarri stanno compiendo uno straordina­rio lavoro: in modi diversi hanno dato un’identità e uno stile alle proprie squadre. Parliamo di team che escono dalla nostra ortodossia per mostrare un calcio ottimista, positivo e di stampo internazio­nale. Tutti e due sono convinti che la strada per il successo e per il migliorame­nto del singolo dipenda dal lavoro e da una idea di gioco importante, che premi la volontà e la profession­alità dei propri calciatori. Entrambi seguono fedelmente la genesi di questo sport, che i padri fondatori hanno pensato come uno sport offensivo e di squadra.

Mi piacciono le squadre che interpreta­no un calcio di dominio, da protagonis­te, con coraggio e generosità. Credo che soltanto così si possa regalare emozioni e portare i singoli a livelli prima sconosciut­i. Il calcio non come modulo, ma come filosofia, che non disconosce lo spettacolo, i sentimenti, i valori, il merito. Per loro il calcio è arte, musica, armonia, melodia, entusiasmo, inclusione e innovazion­e. Sono gli artefici di un football di movimento, di possesso, di velocità e sincronism­o. Gasperini e Sarri credono che soltanto dando importanza a queste qualità la propria didattica possa essere innovativa, coinvolgen­te ed emozionant­e. La vittoria è la conseguenz­a di un lavoro del collettivo, della passione e del senso del dovere di tutti. Gli uomini di Gasperini hanno vinto la partita giocando da protagonis­ti, con alto spirito di squadra e conoscenza. Gianpiero ha dato una mentalità che non prevede il pessimismo e il lasciare il comando del pallone all’avversario: si attacca in tanti e si difende con molti, ben organizzat­i, con le idee chiare e una straordina­ria base didattica e psicologic­a. Le partite dei nerazzurri non sono mai noiose, l’impegno è così elevato da coinvolger­e gli spettatori. Oggi l’Atalanta è una realtà che esalta la propria storia. È guidata da un presidente competente e serio come Percassi, ha una tifoseria appassiona­ta, che partecipa in modo simbiotico alle fortune di un gruppo di eroi, dove tutti fanno tutto ciò che possono. Un esempio di profession­alità e di volontà che fa loro onore e che consente di sognare.

In ogni caso, a prescinder­e dal risultato finale, non si può che dire grazie a chi ha comportame­nti così positivi e generosi. Meritano un ringraziam­ento da parte di chi ama il bel calcio e la generosità dei comportame­nti. In effetti, gli atalantini hanno già vinto: ci si realizza non soltanto con la vittoria, ma anche con l’impegno e il lavoro.

P.S. Percassi sta facendo grandi cose, tuttavia non si scordi che l’Atalanta da sempre è stata una fucina di giovani talenti italiani.

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