SHIFFRIN STELLARE DOMINA ALLA TOMBA ANCHE A ZAGABRIA
Il tecnico azzurro Weiss: «Vince di testa prima di partire, le altre puntano ad arrivare seconde»
Se un appunto si può fare a Mikaela Shiffrin, è che da quando c’è lei le sorprese nello slalom non esistono più. E’ successo anche ieri: dopo una sola manche a Zagabria aveva già 1”41 sull’unica avversaria che nelle ultime gare le è stata vicina, la svizzera Wendi Holdener. La slovacca Vlhova, capace di batterla nello slalom di apertura a Levi, era già staccata di 1”61, poi solo Bernadette Schild è riuscita a contenere il ritardo sotto i 2” (1”97). Il finale, naturalmente, è stato quello più che atteso: sotto la nevicata della 2a man la ventiduenne vincitrice dell’ultima coppa del Mondo generale ha gestito per due terzi di pista e poi nell’ultimo tratto ha rischiacciato sull’acceleratore. Risultato: vantaggio lievitato a 1”59, anche se lontano dal 3”07 rifilato alle avversarie ad Aspen 2015, per il 38° successo di Coppa, il 4° su 5 slalom disputati. Con la 7a vittoria su 14 gare (due le ha saltate) in stagione ha già superato quota 1000 punti nella classifica generale.
PERFETTA L’anno scorso a Zagabria la Shiffrin aveva patito una delle rarissime uscite in carriera: le era successo solo altre 3 volte in slalom. Stavolta non ha rischiato nulla. Non si è fatta spaventare dalla nevicata né distrarre dalle buche che via via hanno rovinato la pista, solo non ha accelerato sin dall’inizio, così l’unica imperfezione alla fine è di non aver segnato il miglior tempo della seconda manche. E’ della canadese Mielzynski, risalita dal 12° al 7° posto, in 59”73, 35/100 meglio della Shiffrin. Sul podio salgono ancora la Holdener e la svedese Hansdotter, ma nessuna dà la stessa impressione di controllo totale anche in condizioni estreme come ieri, quando la neve è stata messa alla prova dalle temperature miti tanto da cancellare anche la sciata in pista. «Nella prima manche ho cercato di essere molto aggressiva – racconta con in testa la corona che Zagabria dona alle vincitrici e che lei indossa per la terza volta -, ho attaccato più di tutte le altre. Nella seconda eravamo tutte più vicine». Si è rifatta con il 19° successo e il 23° podio negli ultime 24 slalom, l’unico buco nero è proprio quello di un anno fa a Zagabria: «Amo sciare su questa pista, così ho cercato di rifarmi e di attaccare al massimo che posso. Sono felice di aver cominciato l’anno con due vittorie e di essermi ripresa qui sulla Sljeme. Ho chiesto consiglio alle mie compagne di squadra dello sci nordico per trovare nuove motivazioni».
AZZURRE Solo Irene Curtoni è entrata nelle 15 - ieri 15 a 3”87 -, la Moelgg ha finito 23a, la Costazza è retrocessa dal 13° al 28° posto dopo essersi praticamente fermata nella 2a manche. Midali e Azzola erano uscite dalla prima. «Il nostro potenziale è di entrare nelle 10 – dice il tecnico delle slalomiste, Angelo Weiss -, se va tutto bene e una è in forma in forma si può puntare a un top 5. Speriamo nelle giovani, c’è un bel gruppo nella squadra C, la Peterlini ha già fatto vedere qualcosa in Coppa Europa». Dice Chiara Costazza: «La Shiffrin scia da uomo, quando la pendenza non è estrema fa ancora di più la differenza, ha una stabilità che le altre non riescono nemmeno ad avvicinare. E’ sempre centrale. L’avversaria che studiamo di più è lei, in qualche tratto si riesce anche a imitarla, ma lei riesce a essere centrale per tutta la manche». E secondo il tecnico delle slalomiste azzurre, Angelo Weiss, lo strapotere non è solo tecnico. «La Shiffrin è come Tomba, è forte anche psicologicamente, vince prima di partire. Come succedeva quando gareggiava Albertone, le altre vanno al cancelletto per arrivare seconde, sanno che vincere è impossibile. A Oslo, dopo il parallelo, la Holdener era nera e diceva: “Non riesco a batterla nemmeno nel parallelo. Secondo me l’unica che può batterla è la Vlhova”. La Shiffrin non si butta mai giù, sa gestire benissimo le pressioni. Mio padre tiene un diario in cui mette i risultati, ha tirato fuori quello del Trofeo Topolino 2010 a Panarotta quando la Shiffrin vinse lo slalom con più di 3” sulla seconda e 5 sulla terza. Ha una tecnica perfetta: centrale, riesce a sfruttare il taglio dello sci, scarica tutti i cavalli sulla neve. Ma non sarebbe così forte se non avesse anche quel carattere, come Albertone, quando è seconda o terza si infuria. E’ la forza del campione». Fenomeno totale, per ora imbattibile.