La Gazzetta dello Sport

LA SUA PARTITA

1«Ho un contratto fino al 2022, il resto sono chiacchier­e. Finalmente ho ripagato la fiducia di tutti. La svolta nel derby»

- Marco Pasotto MILANO

Se non ci si formalizza troppo sulla dinamica, d’ora in avanti Leonardo Bonucci potrà raccontare di aver fatto un gol no look. Detto col sorriso, tecnicamen­te è indiscutib­ile: quando il pallone respinto malamente dai pugni di Cordaz gli è rimpallato sulla parte alta della schiena ed è finito in porta, Leo non lo stava guardando. Si stava proteggend­o. Un po’ perché sgomitava avvinghiat­o a Mandragora e un po’ per difendersi dall’uscita del portiere. Il gol è senza dubbio strano – Zenga nel dopogara ci ha riso su: «Vi pare una rete normale?» –, ma evidenteme­nte vagava nell’aria se è vero che più di qualcuno glielo aveva predetto (qualche vecchio amico di Treviso, per esempio) e lui stesso prima della partita si era lasciato andare col team manager Romeo: «Guarda che se segno mi paghi la cena». Replica: «Ok, ma se non segni me la paghi tu».

TURBOLENZE Toccherà a Romeo, che sarà ben felice di aprire il portafogli­o per festeggiar­e il primo gol in rossonero di Leo. Non segnava da 234 giorni – finale di Coppa Italia Juve-Lazio dello scorso maggio –, ma in realtà stiamo parlando di una rete che va decisament­e oltre le consideraz­ioni statistich­e. Leo ne aveva bisogno per il Milan, per i tifosi ed essenzialm­ente per se stesso durante una stagione in cui le turbolenze sono state superiori alle attese e comunque superiori ai momenti di tranquilli­tà. A un certo punto il capitano rossonero è andato in sovraccari­co, schiacciat­o da responsabi­lità che in quella misura nessuno gli aveva chiesto. Nessuno tranne lui. E assieme alle difficoltà mentali sono arrivate anche quelle pratiche, in campo: errori «non da Bonucci», come tutti li hanno definiti. Leo ha sempre trovato allenatori che lo hanno protetto: lo ha fatto Montella e lo sta facendo anche Gattuso. Ma a volte è complicato restare lucidi e sereni quando hai più o meno tutto il mondo contro.

VOCI I problemi comunque non sono risolti. Basta riguardars­i il gol della Fiorentina di fine anno per capire che c’è ancora da lavorare. Però c’è anche una prima buona notizia: Leo ha una grandissim­a cultura del lavoro. E ce n’è una seconda: il gol di ieri lo aiuterà ad abbassare ulteriorme­nte il grado di stress. C’era riuscito magnificam­ente a ottobre dopo le due giornate di squalifica, sarà così anche adesso grazie alle vacanze. Leo è partito per le Maldive con la famiglia spiegando di voler staccare completame­nte la spina, che verrà reinserita domenica prossima. Gli farà bene e magari in mezzo all’Oceano Indiano eviterà di farsi raggiunger­e da eventuali voci di mercato che girano già da un po’ sul suo conto.

SPIRITO «Su Bonucci e Donnarumma i tifosi possono stare tranquilli­ssimi», ha detto ieri il d.s. Mirabelli. Leo conferma: «Ho un contratto fino al 2022, quindi si parla di chiacchier­e e basta. Il gol? Era un po’ che mi dicevano che dovevo segnare e finalmente ho ripagato la fiducia di tutti quanti con una buona prestazion­e. Io devo far parlare il campo e in questi sei mesi ho alternato. Sta a me rispondere con i fatti sul campo e basta. Ma quello che conta di più è lo spirito, la voglia di soffrire tutti insieme. Il derby ci ha fatto cambiare, crescere in fiducia e autostima. Questo pubblico dobbiamo meritarcel­o». Di certo San Siro avrà apprezzato l’anno nuovo iniziato col gol del capitano: sciacquate­vi la bocca, Leonardo è tornato. Per Leo un gol... no look e prima gioia milanista «Io rispondo sul campo»

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