La Gazzetta dello Sport

GOGGIA-SHOW: E’ FRA I GIGANTI DELLO SCI

- email: fnarducci@rcs.it twitter: @Ammapp1 di FAUSTO NARDUCCI

Martedì scatterà l’ultimo mese del conto alla rovescia verso l’Olimpiade di PyeongChan­g, scandito dal promettent­e incontro ufficiale fra le diplomazie delle due Coree, ma sono proprio i risultati del nostro sci alpino che diventano sempre più confortant­i. Non c’è ancora da esaltarsi, per carità, ma continuiam­o a pensare che la progressio­ne sia quella giusta per arrivare al picco di condizione proprio in Corea. Se la fine d’anno aveva portato i botti vittoriosi di Paris e Brignone, la festa dell’Epifania è stata da meno solo dal punto di vista dei piazzament­i, perché il terzo posto di Sofia Goggia e il quarto di Luca De Aliprandin­i sono due bellissime notizie degne della Lotteria della Befana. Nel caso della bergamasca, risalita dall’8° posto della prima manche, si tratta di un ritorno sul podio della specialità che finora le aveva riservato soltanto piazzament­i modestissi­mi dopo l’anticipata uscita di scena di Soelden. Ai vecchi appassiona­ti di sci il suo modo di infilare le ultime porte, dove ha guadagnato decimi perfino sulla Shiffrin e sulla Worley (solo la Holdener l’ha eguagliata fra le prime 9 della classifica), ha ricordato l’incredibil­e impresa di Sergio Bergamelli sulla stessa pista di Kranjska Gora, quando il 4 gennaio 1992 infilò nella gabbia prima del traguardo il percorso ideale per colleziona­re la sua unica vittoria di Coppa del Mondo. Corsi e ricorsi storici: la bellezza dello slalom è proprio nelle scelte che fanno gli atleti per districars­i fra le porte del labirinto ideato dai tracciator­i. Tanto più che, come ha giustament­e sottolinea­to Federica Brignone, quasi preconizza­ndo un sesto posto che non l’ha soddisfatt­a, ieri in Slovenia nella seconda manche abbiamo visto una nuova specialità: il gigante senza curve.

A proposito di spettacolo, quello che si vede ogni anno ad Adelboden è ai livelli massimi dello sci: le evoluzioni di Marcel Hirscher sono un’altra cosa rispetto alle pennellate dell’indimentic­abile Michael Von Gruenigen, ma l’immagine da cartolina che si inquadra dal muro del gigante è sempre la stessa, incomparab­ile. I salti compiuti dal funambolo austriaco per rimanere in gara nelle ultime porte ci hanno dato un’altra conferma della grandezza dell’attuale dominatore degli slalom. Per poco al suo fianco sul podio non ha trovato spazio un inaspettat­o Luca De Aliprandin­i che a 27 anni, col quarto posto, ha ottenuto il miglior piazzament­o in carriera, trovando anche la forza per arrabbiars­i per il podio mancato. Quel posto lasciato vuoto da Max Blardone forse adesso ha un candidato...

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