Tour: Cologna vede il poker De Fabiani saluta da 7°
In Val di Fiemme svizzero 4° e sempre più leader. Oggi si chiude sul Cermis
Il quarto posto rafforza la leadership di Dario Cologna, a caccia del poker nel Tour de ski. Il 7° posto fa dire a Francesco De Fabiani che «stavolta gli altri sono stati più forti, ma lascio il Tour molto contento, con un 3°, un 7° e un 8° posto. Potrei salire sul Cermis per migliorare il 9° posto di 2 anni fa, ma preferisco andare meglio all’Olimpiade e non avere rimorsi». Al valdostano, nella 15 km classica in linea, con strappi continui dei russi per agevolare il detentore Ustiugov, manca l’aggancio nell’ultimo giro, quando in 4 hanno aumentato il ritmo fino a non farsi più riprendere; ma a Defa non manca il serrate finale per riprendere una posizione di prestigio, il risultato che dà continuità a un’ascesa da far fruttare davvero dove conterà di più: ai Giochi di PyeongChang.
ULTIMO GIRO De Fabiani, quarto un anno fa su questo format proprio a Tesero, ammette «che l’ultimo giro è stato difficile visto che sono stato sempre tra i primi, ma ci ho provato: dopo l’abbuono avevo due scelte. Cercare di stare lì e scoppiare dopo, o sperare che calassero di nuovo per riagganciarmi. Ci siamo avvicinati, forse non abbastanza. Se potessi rifarla, terrei più duro in quel momento. Sono contento così perché alla fine ho guadagnato qualche posizione. Purtroppo
il podio era già svanito». Cosa lascia il Tour al valdostano verso i Giochi? «C’è ancora da migliorare qualche aspetto, nelle prossime settimane in raduno a Passo Lavazè, per arrivare al massimo nelle settimane olimpiche». Defa ne parla a fianco di Didi Noeckler (21°), che non si aspettava «un ritmo molto alto» e pure lei eviterà le asperità estreme del Cermis, preferendo un allenamento tonificante in vista della Sprint di Dresda della prossima settimana. E pure Giandomenico Salvadori, rivelatosi proprio al Tour di un anno fa, non si arrampicherà
lasciando la bandiera tricolore a Enrico Bertolina e Elisa Brocard, 15a ieri nella 10 km e 14a nella generale con un piano intriso di orgoglio: arrivare tra le prime 10 nella rassegna in rosa che dopo la vittoria di ieri Heidi Weng prenota. Ha lasciato l’inezia di 1” e il pettorale a Ingvild Oestberg, solo 5a ieri a 35”. Ora la finaldese Parmakoski e l’americana Diggins potrebbero lasciare sotto il podio la bionda norvegese che aveva dominato fino a questa prova sui binari fiemmesi.
FORZA DARIO Sarà il minimo storico — un uomo e una donna — in 12 edizioni per l’Italia, ma il pubblico che farà da cordone colorito all’ascesa del Cermis spingerà soprattutto Cologna, azzurro mancato e figlio di due altoatesini. Ha gestito e controllato le operazioni della 15 km ammettendo alla fine «che adesso parto con un vantaggio più» per la scalata: «Sul piano posso tenere il vantaggio (1’14” su Poltoranin, che ha vinto la volata sul russo Larko e sul canadese Harvey)» e non dice che il detentore uscente Ustiugov, ora terzo nella generale a 1’21”5, potrebbe pagare fisicamente lo sforzo sostenuto dopo il mal di schiena provocato dalle cadute di Oberstdorf. Cologna, a 31 anni, punta a diventare il primo uomo capace di trionfare 4 volte sul Cermis, impresa riuscita soltanto alla polacca Justyna Kowalczyk. Il triolimpionico qui diventò nel 2013 primo campione mondiale e questa zona è un po’ casa sua. Dopo due anni orribili, sembra persino più forte del Cologna che dominava un tempo ogni rassegna: «Sono più vecchio, più maturo ma anche più calmo, ora vivo tutto con più serenità». Lo aspettano, a meno di sorprese sui tornanti, 400 punti di Coppa del Mondo e 40.000 euro di premio assegnati dalla rassegna a tappe (che vede ormai il traguardo delle 100 gare) che ha portato il fondo nel futuro.
DE FABIANI L’azzurro manca l’aggancio con i migliori e perde il podio. Non sarà in gara al Cermis per preparare i Giochi