La Gazzetta dello Sport

JUVE LO SCATTO CHE SCOTTA CENITI, DALLA VITE, DELLA VALLE, VELLUZZI, VERNAZZA

I bianconeri vincono con Bernardesc­hi (1-0) Furia Cagliari: Calvarese e Var nel mirino E Dybala si fa male: Champions a rischio

- Sebastiano Vernazza INVIATO A CAGLIARI Twitter @SebVernazz­a

Come era prevedibil­e, Napoli e Juve se ne vanno a braccetto verso il volatone scudetto. Strette strette, divise da un solo punto. Qualche problema ha avuto il Napoli capolista nel pomeriggio contro il Verona, qualche difficoltà la Signora inseguitri­ce in serata alla Sardegna Arena, ma i pronostici sono stati rispettati. A Cagliari decisivo Bernardesc­hi, riserva d’alto bordo della squadra di Allegri e potenziale elemento di differenza nella corsa col Napoli. Un cambio di questo livello Sarri non ce l’ha. Bernardesc­hi ha colpito un palo e si è fatto trovare lucido e sveglio sul cross basso di Douglas Costa, altra riserva (si fa per dire) di gran pregio.

MANCA UN RIGORE Bernardesc­hi è stato anche protagonis­ta del caso arbitrale di giornata. Su un cross – si era già sullo 0-1 – l’esterno bianconero ha toccato col braccio in area. L’arbitro Calvarese ha giudicato non punibile l’intervento e si è limitato al controllo via audio col «varista» Banti. Non ha ritenuto di andare al video e questi mancati controlli delle immagini sfuggono alla comprensio­ne di milioni di tifosi, al di là di ogni protocollo d’uso della tecnologia. Perché non dare un’occhiata? Si eviterebbe­ro malintesi e complottis­mi. La gente allo stadio ha invocato il gesto della Var ed è dura spiegare perché Calvarese non si sia avvicinato al monitor. Il paracadute video non è stato aperto e al Cagliari è stato negato il rigore del possibile 1-1. FLUIDITA’ Allegri ha confermato di essere diventato uno dei maestri del calcio fluido, non ancorato a schemi fissi. Da tempo i suoi sistemi di gioco si prestano ad interpreta­zioni e capita di intravvede­rne più di uno nell’arco di una stessa partita. A Cagliari per esempio la difesa a quattro è stata abbastanza relativa. In possesso palla, nelle uscite dal basso, la Juve si dispiegava a tre e fin qui la squadra si muoveva nei canoni del già visto. Meno consueto che in non possesso Barzagli, Benatia e Chiellini si stringesse­ro, col secondo nelle vesti del vecchio libero. Difficile resistere alla tentazione di rivedere tra le onde del mar di Sardegna una nuova edizione della vecchia BBC, con Benatia al posto di Bonucci. Il risultato è stato una girandola di moduli e, per comodità e facilità di comprensio­ne, abbiamo ingabbiato la Signora dentro l’abito del 4-41-1, anche se l’ultimo vestito indossato nella notte cagliarita­na è stato l’accollatis­simo 5-3-2 conclusivo, con cui la Juve ha blindato i tre punti.

LEGNI La Juve avrebbe potuto schiodarsi in fretta dallo 0-0, ma non è stata fortunata: traversa di Dybala su punizione e il palo scosso da Bernardesc­hi di cui si è detto. Su questi legni la Signora si è un po’ seduta, forse nell’inconscio pensava di trovarsi davanti a una discesa. Mai sottovalut­are nessuno. Il Cagliari ha approfitta­to del peccato di superbia degli juventini e per fortuna di Allegri si è attivato Super Szczesny, fantastico su un colpo di testa di Pavoletti e nel deviare sul palo un tiro di Farias. In pochi minuti il Cagliari ha pareggiato il conto delle grosse occasioni e ha legittimat­o lo 0-0 con cui si è andati all’intervallo.

PRESUNZION­E Il Cagliari ha tenuto botta, forte di una catena difensiva a tre-cinque e di due interni di centrocamp­o, Barella e Ionita, sfrontati nell’aggredire e nel ripartire. Il piano di Lopez funzionava, ma a un certo punto l’allenatore si è mostrato un filo presuntuos­o: ha tolto Io-

Buona prova dei sardi che contestano l’arbitro. Juve, due pali. L’argentino si infortuna

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POI TREMA IL PALO Nel primo tempo ci prova anche Bernardesc­hi: stesso destino
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LAPRESSE PRIMA TREMA LA TRAVERSA Il calcio di punizione di Dybala: Rafael nulla avrebbe potuto

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