Vai Bonucci primo acuto da milanista
Gol del capitano (grazie a Cordaz) Il Milan in ripresa batte il Crotone
Il capitano rossonero si è sbloccato con l’1-0 sul Crotone: «Io rispondo sul campo. E ho firmato sino al 2020»
Non è un Milan da campagna elettorale, da promesse fasulle e mai realizzabili. Quelle appartenevano all’estate. Rimane un Milan cauto, onesto nel progredire per uscire dalle difficoltà. Si muove pian piano, senza travolgere, ma con il successo, dopo sei partite di campionato in casa con una sola vittoria. E poi con una distribuzione discreta di occasioni: meglio che a Firenze, quando venne accesa la produzione dopo aver preso gol, e già fu considerato un miglioramento. E’ limitato anche l’entusiasmo, perché si tratta pur sempre della terz’ultima, non dell’Inter, anche se la coralità degli insulti al nerazzurro Walter Zenga fa pensare a un eterno derby. Poco tempo fa certe partite si pareggiavano e si perdevano (Benevento, Verona), quindi andare alla sosta con meno angosce aiuterà l’obbligato lavoro di richiamo, perché alcuni difetti che si ripresentano riguardano anche i tremori nel finale, figli di una pesantezza fisica dopo un’ora di supremazia.
I MOTIVI Trascinarsi nell’incertezza fino al 97’ significa banalmente non essere stati capaci di chiudere prima ogni discussione. Il Milan stravince come occasioni: 8-2, un palo, due reti annullate giustamente, alcuni prodigi del portiere Cordaz. E anche 14-0 come angoli e 9-2 nei tiri nello specchio. Ma l’unica rete è un regalo di Cordaz, che si rovina la giornata schiacciando addosso a Bonucci, girato, un respinta di pugni su corner. Sulla prima rete in campionato del capitano, si deve campare fino al termine. Perché il Milan viaggia con le ali più che con la testa, inteso come movimento esterno che porta alla superiorità, non fatta fruttare però al centro. Sono eccellenti, soprattutto nel primo tempo, le giravolte di Suso, le sciabolate (sì, stavolta il gesto merita il termine) di Calhanoglu da una fascia all’altra, oppure da angolo. E anche gli inserimenti di Calabria, che sembra gemello di Suso per come i due si completano, si sovrappongono, si capiscono. Ma quando la palla piove in area, zona centrale, Cutrone affoga tra i tentacoli di Ceccherini, Bonaventura non ha lo spunto per l’inserimento di precisione, Biglia e Kessie quando tirano non sono letali. Quindi il Crotone, cha fatica tremendamente a costruire, riesce ad avvicinarsi a Donnarumma e anche a farlo infangare. Ma il Crotone ha il peggior attacco del campionato (13 centri come Sassuolo e Benevento), non segna dal 17 dicembre e nelle sette sconfitte sulle otto gare più recenti, è rimasto a secco in sei occasioni. Insomma, non proprio una squadra di killer spietati. Il Mi-
lan riesce a non farsi infilzare.
GOVERNO MILAN All’andata si era al culmine dell’illusione estiva e montelliana, con l’Europa che stava tornando realtà e un sistema che pareva adatto ai nuovi acquisti. Nel 3-0 in Calabria si registrò anche un possesso palla da mostri, 80,3%, il più alto nella più che decennale raccolta di queste statistiche. Stavolta la palla non è tutta rossonera (66,1%), sono superiori quelle perse (144-138) ed indicano una fluidità poco accentuata, soprattutto con Biglia e Bonaventura. Ma l’ampiezza pretesa (47 metri contro 43,8) permette il gioco dei triangoli a destra. I 24 cross sono il marchio della pressione, dalle tante respinte difensive nascono i corner a ripetizione e uno di questi porta al vantaggio.
CROTONE TROPPI ERRORI Sotto la gestione di Zenga, il Crotone ha raccolto una vittoria e quattro sconfitte. Il suo 4-3-3 si piega in 4-1-4-1 senza palla, con Mandragora centrale e Barberis e Rohden che lo scortano in mezzo. I calabresi spesso non riescono a ripartire perché falliscono il passaggio dopo l’intercetto o la rinconquista. Rohden e Stoian non aiutano Martella, in ansia su Suso e Calabria, poi nel secondo tempo entrano Crociata e Simy che danno un minimo di concretezza tra trequarti e area. Zenga finisce con un trequartista e due punte, ma aggiunge mischie e non gol. Dopo la pausa, viaggio a Verona: con l’Hellas ci sarà già profumo di spareggio.
rossoneri costruiscono tanto ma rischiano Decide un rete fortunosa con errore del portiere Zenga senza attacco: col Verona sarà spareggio