Mazzarri okay Ed è subito un altro Toro
Per il nuovo corso decollo perfetto Disastro Bologna: molle e inesistente
Il dopo-Mihajlovic comincia nel modo migliore: secco 3-0 al Bologna. A segno De Silvestri, Niang e Iago Falque
Il fantasma di Sinisa viene cancellato in fretta, neanche il tempo di capire come giocherà il nuovo Torino. Viene cancellato con la corsa, il pressing, la grinta: ingredienti semplici del Mihajlovic pensiero. Il saggio Mazzarri non fa rivoluzioni tattiche: siamo ai dettagli, Iago Falque e Berenguer più stretti e leggermente dietro Niang. Niente difesa a 3, dunque, il suo marchio di fabbrica. Rischioso stravolgere la squadra all’esordio, subito dopo il derby e prima della pausa. E quindi è presto, oltre che ridicolo, dire che si vede già la mano del nuovo tecnico. Però è altrettanto vero che il Toro si è rialzato subito: merito, anche e soprattutto, del tenero Bologna, l’avversario che tutti i debuttanti vorrebbero incontrare. Molle e inesistente per gran parte dei 90 minuti. «Ci hanno camminato sopra», ammette l’incredulo Donadoni.
TORO SOLIDO Ecco dunque il nascente Toro disegnato da Mazzarri: difesa a 4 con i terzini liberi di spingere. Rincon play a sgomitare tenendo d’occhio Palacio, due mezz’ali aggressive e poi la mossa ricordata all’inizio e che si è dimostrata vincente: una coppia di creativi molto mobili (Berenguer decisamente più preciso di Iago Falque) dietro Niang. Già, Niang: croce e delizia di Mazzarri anche al Watford. Parte male, quasi volesse confermare i dubbi maturati in Inghilterra. Poi si riprende, manda in confusione lo spilungone Helander, sbaglia qualcosa, ma segna un gran gol: da rivedere la finta con la quale mette a sedere il tremebondo Pulgar. A quel punto, dopo l’1-0 di De Silvestri su punizione millimetrica di Berenguer, la pratica si può considerare chiusa. E quindi: il Toro torna a vincere in casa dopo 4 partite, interrompendo l’estenuante serie di pareggi che tanto aveva indispettito società e tifosi. L’incontentabile Mazzarri ha visto un calo di tensione alla fine del primo tempo, difetti che erano all’ordine giorno nell’era Mihajlovic. La verità è che la squadra ha ritrovato di colpo solidità e forza, azzannando la partita fin dal primo minuto e imponendo il suo ritmo con pochissime pause. Che non ha sentito le fatiche della Coppa Italia, anzi chi sulle ginocchia era soltanto il Bologna. Il Toro del dopo Sinisa? Scoppia di salute e sembra sapere cosa fare e come muoversi. E vincendo per la prima volta senza Belotti ha dimostrato che può fare a meno del suo centravanti. Purché non diventi una regola, perché l’affidabilità di Niang è ancora tutta da dimostrare.
FUTURO COL 3-5-2? Ora la pausa servirà per capire dove e come la squadra può migliorare. La rivoluzione tattica sembra soltanto rinviata: anche se il 4-3-2-1 ha funzionato, probabile che Mazzarri torni all’amato 3-5-2 con la coppia Belotti-Niang e il gioco che si sviluppa più sulle fasce che per vie centrali come si è visto con il Bologna. Non ci sarà sempre un avversario così arrendevole, ma il Toro ha comunque dimostrato di aver superato la lunga crisi metabolizzando in tempi brevi il k.o. con la Juve. Fondamentale, tra l’altro, segnare il 2-0 subito dopo aver rischiato il pareggio su rigore.
BOLOGNA MOLLE Il più brutto
L’ex milanista, De Silvestri e Iago Falque inaugurano il dopo Mihajlovic. I rossoblù sbagliano il rigore dell’1-1, poi crollano
Bologna della stagione si consegna docile facendo da tappezzeria al Mazzarri day: momento difficile, 4 sconfitte nelle ultime 5. Ha sbagliato tutto, a cominciare dall’approccio alla partita. Molle e apatico, ha giocato sotto tono, sempre in ritardo nei duelli individuali e sulle seconde palle. E anche Donadoni ci ha messo del suo, puntando sul 4-2-3-1 che si è dimostrato un boomerang. Inutile un modulo iperoffensivo se i 4 davanti latitano e sono spenti, se i due mediani faticano a reggere e sbagliano un’esagerazione (vero Pulgar?). Aggiungiamoci la giornataccia dei difensori, incapaci di contenere il tridente granata: quello di De Silvestri è l’ottavo gol subito di testa. Record negativo del campionato: che dite, ci sarà qualcosa da rivedere? Aggiungiamoci anche il rigore, il primo del campionato per il Bologna, sbagliato da Pulgar sull’1-0 e si capirà il pessimo umore di Donadoni. Che nel secondo tempo torna alla certezza del 4-3-3 mettendo un centrocampista (Donsah) al posto di Di Francesco e poi togliendo anche l’altro esterno, Verdi, decretando così il naufragio dell’esperimento tattico. Ma è troppo tardi per rimettere in sesto una partita nata male e chiusa peggio: nel finale arriva pure il gol di Iago Falque con un tiro da fuori. E dire che il Bologna era considerato una squadra da trasferta…