La Gazzetta dello Sport

Galabinov via? Un colpo di testa lo tiene al Genoa

Poco e piaceva in B: il gol al Sassuolo lo rende il bomber dei rossoblù...

- Alessio Da Ronch GENOVA

In fondo le cose dipendono davvero sempre da come si guardano, dalla prospettiv­a da cui si consideran­o. Andrej Galabinov ha sempre avuto il pregio di saper pensare al bicchiere mezzo pieno e non alla parte mezzo vuota. Per questo è imperturba­bile e sempre pronto a entusiasma­rsi e a entusiasma­re, come ha fatto sabato contro il Sassuolo. Per lui aver esordito nella massima serie a 28 anni e 266 giorni, parecchie partite dopo aver giocato per la prima volta con la nazionale bulgara non è mai stato un problema. Sempre meglio di chi, come per esempio Hubner e Riganò, per restare agli attaccanti, lo ha fatto a 30 anni suonati.

BOMBER Lui quell’esordio lo ha fatto a Reggio Emilia col Sassuolo, contro la stessa formazione che sabato ha messo al tappeto con la specialità della casa: il colpo di testa, su cui ha costruito la carriera, anche se il suo curriculum è pieno di reti realizzate con prodezze di spessore tecnico elevato. Il gioco aereo potrebbe pure prolungarg­li la permanenza nel Genoa e in Serie A. Non è un mistero, infatti, che al suo inseguimen­to si siano gettate da tempo le migliori formazioni di B, Palermo, Parma e Venezia su tutte, ma una partenza dalla Liguria ora potrebbe essersi fatta più lontana. Non fosse che per il fatto che, Galabinov, con la prodezza rifilata a Consigli è divenuto il capocannon­iere dei rossoblù. I suoi tre gol, a Juventus, Cagliari e Sassuolo, gli consentono di guardare dall’alto Pellegri, Taarabt, Rigoni e Lapadula. Ballardini ha subito messo le mani avanti, chiedendo di stoppare la sua possibile cessione, visto che non ha in organico altri elementi con le sue caratteris­tiche e, probabilme­nte, neppure con il suo carattere.

LAVORO E SUDORE Galabinov è un monolito, niente è in grado scalfirlo o smontarlo. Con Ballardini, fino a sabato, in 7 partite era riuscito a mettere insieme la miseria di una mezzoretta, da rincalzo contro il Crotone. Stop. Eppure non appena il tecnico lo ha riproposto gli ha regalato il successo. E non solo. Dietro il gol c’è di più, in 34 minuti è entrato in gioco 31 volte, ha tirato 3 volte in porta, più di tutti gli altri protagonis­ti in campo, ha sbagliato la miseria di 3 passaggi, ha piazzato pure 3 cross. Ha pure esibito qualche controllo approssima­tivo e qualche palla persa banalmente, ma su quelle sta lavorando, perché lui è abituato a far così: testa bassa e sudare. Mugugni e perplessit­à li lascia agli altri.

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LAPRESSE Andrej Galabinov, 29

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