Venezia, che faticaccia Decide Haynes, Pesaro k.o.
Venezia infila la terza vittoria di fila, ma trema fino all’ultima azione, Pesaro sogna il colpo gobbo, sprofonda più volte a -13, l’ultima all’inizio del terzo periodo (49-36), ma trova le energie mentali per rimanere aggrappata alla partita, avendo in mano anche il pallone della vittoria. Umana poco continua, che ha trovato in Orelik un inusuale uomo-assist (12 alla fine), i guizzi di un ritrovato Peric (15 punti, 9 rimbalzi), ma deve ringraziare due volte Haynes: suo il canestro dell’ultimo sorpasso (72-71) a 25” dalla fine, sua la marcatura asfissiante su Moore nell’ultima rimessa, tanto che il pallone è terminato a Monaldi, chiuso dai difensori dell’Umana e pallone a fondo campo. Peccato, perché il play di Spiro Leka è stato uno dei protagonisti di Pesaro (12 punti, 3 rimbalzi, 2 assist), accanto a Dallas Moore, ingabbiato a lungo dai difensori di De Raffaele (5 punti a metà gara), ma capace di guidare Pesaro, tradita da Omogbo (8 rimbalzi, ma zero canestri), al sorpasso (65-67) a 4’30” dalla fine.
ULTIMO TIRO «Pesaro ha disputato la partita che mi aspettavo - ha spiegato De Raffaele noi siamo stati meno continui, ma conta la terza vittoria consecutiva e per 30’ siamo riusciti a limitare i nostri avversari». Il 19-7 in avvio illude l’Umana che si ritrova spesso con margini in doppia cifra, ma che deve sudare il successo fino all’ultimo possesso. «Avrei firmato per giocarmi la vittoria al Taliercio all’ultimo tiro, purtroppo anche questa volta ci è andata male, sono orgoglioso della prestazione della mia squadra» conclude abbastanza soddisfatto Spiro Leka, coach dei marchigiani.