Il Mago L’INVENZIONE DI LUIS ALBERTO ALLA INIESTA
STOP, DRIBBLING DI SUOLA, GOL: PERLA AL LAZIALE. SUL PODIO PERIN E CODA
Dieci respiri per lasciare senza fiato. Perché parte tutto dalla mente, prima ancora che dai piedi. Un anno fa, di questi tempi, Luis Alberto languiva a Formello con pensieri cupi e poco più di due ore di Serie A nelle gambe: «Sei un buono a nulla, tornatene a Siviglia e stai con la famiglia», si diceva l’andaluso. Che cosa ci saremmo persi se avesse dato retta a quella negatività... Invece Luis Alberto si affidò a un mental coach - Juan Carlos Campillo, entrato poi nello staff del c.t. della Spagna Lopetegui - e la sua vita è cambiata. Uno degli esercizi che Campillo gli ha insegnato è stato appunto quelli dei dieci respiri: concentrati solo su quelli, da lì imparerai a focalizzarti sul gioco, ti concentrerai sul pallone, sui movimenti della squadra, sul ritmo della partita. Scattato il clic mentale, Luis Alberto ha aggiunto la sua tecnica, quella che aveva convinto prima il Barça B, quando era poco più che adolescente, e poi il Liverpool. E questi sono i risultati. Immobile a Ferrara ne ha fatti quattro, ma il gol più bello è stato il suo. Roba da rimanere appunto - senza fiato. Luis Alberto è entrato in uno stato mentale simile a quello di Matrix: mentre gli altri percepiscono lo scorrere del tempo in modo normale, lui riesce a dilatarlo. E trasforma quattro secondi in una eternità in cui sembra muoversi senza ostacoli. Così in meno di quattro secondi mette giù palla con la carezza, poi con la suola spazzola via un paio di «agenti Smith» trasformati in difensori della Spal e infine definisce il tutto, con tranquillità da Neo, con il piatto destro all’angolino. Non per niente, a Formello avevano cominciato da tempo a chiamarlo «il Mago», per quello che gli riusciva in allenamento (ma non in partita). Liberato dai brutti pensieri, Luis Alberto si è messo a inventare cose alla Iniesta, l’illusionista del Barcellona, o alla Isco, tanto per rimanere nella categoria «mezzepunte andaluse». E infatti Lopetegui - chissà se su suggerimento di Campillo - lo ha già chiamato a novembre in nazionale. Intanto, lo spagnolo si aggiudica la perla della settimana, e a occhio il suo gol sarà in lizza fino alla fine anche come miglior giocata dell’anno.
IL PODIO
Il secondo posto di giornata va a Mattia Perin, tentacolare nel guizzo su una deviazione di Matri. La parata del portiere genoano ha scatenato un simpatico botta e risposta su Instagram tra i diretti interessati su bravura e... fortuna (ma serve anche quella, ha detto Perin a Matri). Terzo posto per Massimo Coda: sterzata, sinistro all’incrocio e Benevento in festa. Altre nomination per Insigne, Szczesny, Cornelius, Niang, Radovanovic, Babacar e Suso.