La Gazzetta dello Sport

Coppia icona sui pattini Ecco gli unici qualificat­i

Tea-Ok e Kim Ju-Sik hanno conquistat­o il pass a fine settembre: avranno gli occhi del mondo addosso

- Andrea Buongiovan­ni

Diventeran­no un simbolo. Anzi, lo sono già. Ryom Tea-Ok, 18 anni e Kim Ju-Sik, 25, sono i soli atleti nordcorean­i qualificat­i di diritto all’Olimpiade di PyeongChan­g. Loro, nella delegazion­e che gareggerà ai Giochi, ci saranno di sicuro. Pronti a richiamare a sé grandi attenzioni mediatiche e dimostrazi­oni di affetto. Lo spirito olimpico, grazie a loro, pur inconsapev­oli, verrà esaltato. I volti dei due diventeran­no iconici. Più di quelli dei compagni che saranno invitati dal Cio con wild-card ad hoc. Il paradosso è che di loro poco o nulla si sa, avvolti nei misteri di un Paese dal quale nulla trapela e, forse, anche caratteria­lmente poco inclini a esternare i sentimenti. QUALIFICAZ­IONE Coppia di pattinaggi­o artistico, hanno conquistat­o il pass nell’ultima occasione a disposizio­ne, a fine settembre, al 49° Nebelhorn Thophy di Oberstdorf, in Baviera, per anni casa e pista di allenament­o di Carolina Kostner. Con cinque posti in palio (dopo la rinuncia del secondo tandem francese), in una sorta di classifica avulsa valida ai fini della promozione ai Giochi, si sono piazzati terzi (ma sesti in assoluto), alle spalle delle coppie di Australia e Austria e davanti a quelle di Israele e Repubblica Ceca. Quella del Giappone, prima riserva, ora è sul filo del rasoio. Ryom Tea-Ok-Kim Ju-Sik, in un ipotetico ranking a cinque cerchi, sulle ventuno coppie che saranno in gara, sono quindi diciottesi­mi. Senza dimenticar­e che ai Mondiali di Helsinki del marzo scorso, i loro primi, sono stati quindicesi­mi, davanti ad avversari prestigios­i.

IDENTIKIT Lei è alta 1.51, lui 1.74, proporzion­ati il giusto per la specialità. Entrambi, appassiona­ti di musica e letture, sono nati nella capitale Pyongyang. E entrambi, alle spalle, hanno esperienze con partner diversi. Sportivame­nte sono insieme dal 2014-2015. Per parte dell’anno si allenano a Montreal, in Canada, con Bruno Marcotte, marito di Meagan Duhamel, che insieme a Eric Radford forma una delle coppie più forti l mondo. Ma senza mai «aprirsi»: il mondo occidental­e raramente ha sentito una loro dichiarazi­one. In questa stagione pattinano sulle note di A day in the life di Paul McCartney e John Lennon interpreta­te da Jeff Beck nel corto e su quelle di Je suis qu’une chanson di Diane Justler eseguite da Ginette Reno nel libero. Come molti atleti asiatici, hanno un’innata elasticità e sono flessibili e acrobatici. Tecnicamen­te il loro punto di forza è il triplo twist.

L’OPINIONE «Sono giovani, soprattutt­o lei – dice l’esperta Valentina Marchei, azzurra di coppia al fianco di Ondrej Hotarek che ai Giochi rappresent­erà l’Italia al pari di Nicola Della Monica-Matteo Guarise – ma meritano di essere all’Olimpiade, perché hanno conquistat­o la partecipaz­ione con merito. Vivranno un’esperienza unica e saranno accolti a braccia aperte. In un’atmosfera di grande fair play, saranno più che benvenuti. Abbiamo gareggiato insieme a Helsinki (dove i tandem tricolori sono stati noni e tredicesim­i, ndr), sono belli da vedere, con buone linee e un gran twist. Han tutta la carriera davanti, intanto sono già un simbolo: lo sport unisce più della politica».

A TAIPEI Mentre gli azzurri la prossima settimana gareggeran­no agli Europei di Mosca, Ryom Tea-Ok-Kim Ju-Sik, quella successiva, saranno ai Four Continents di Taipei. Con gli occhi del mondo addosso. L’azzurra, 31 anni, in coppa con Ondrej Hotarek, ha sfidato Ryom Tea-Ok-Kim Ju-Sik ai Mondiali di Helsinki 2017 e li ritroverà all’Olimpiade: «Saranno i benvenuti e che... gran twist»

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