Giochi di pace Storica intesa tra le Coree Via al disgelo
Storico accordo tra le Coree Il Nord esce dall’isolamento: è l’inizio di un vero dialogo?
Le delegazioni di Nord e Sud hanno trovato l’accordo: gli atleti di Kim Jong-un saranno in gara a PyeongChang
1Dal vertice di Panmunjom l’annuncio della partecipazione della Nord Corea, assente a Seul 1988, ai Giochi invernali di febbraio: il Cio concederà wild-card. Nella delegazione dirigenti, artisti e tifosi. Possibile sfilata comune
Il trionfo dello sport. È ufficiale: la Nord Corea parteciperà ai Giochi di PyeongChang del mese prossimo, in Sud Corea. Saranno i Giochi della pace. È un risultato storico, che riafferma con orgoglio i valori dell’Olimpismo sempre più messi in discussione. Va oltre una divisione epocale. Al di là di un conflitto che tecnicamente si procrastina da settant’anni e per il quale mai è stato siglato un trattato di pace. Supera, almeno per qualche tempo, le minacce nucleari, quelle dei test e delle esplosioni pericolosamente vissute anche negli ultimi mesi. Unisce due Paesi e le super potenze di riferimento come niente altro, politica in testa, è riuscito o riesce a fare. La presenza nordcoreana alla 23a rassegna invernale a cinque cerchi (9-25 febbraio) sarà simbolica, non porterà medaglie, non muterà di tanto i delicati rapporti tra le diplomazie, ma avrà un significato enorme. Scioglierà nevi e ghiacci.
L’INCONTRO È l’esito – atteso ma non garantito – dei «colloqui bilaterali di alto livello» che, a distanza di oltre due anni dagli ultimi, si sono tenuti nella notte italiana di ieri, a partire dalle 10 del mattino locali, nella «Casa della Pace», edificio dell’area di sicurezza congiunta di Panmunjom, villaggio al confine sul 38° parallelo, dove fu firmato l’armistizio della guerra del 19501953. A un’ottantina di km dal più vicino sito di gare dei prossimi Giochi. Le due «squadre» erano composte da cinque rappresentanti ciascuna. A guidare quella della Sud il ministro dell’Unificazione, Cho Myoung-Gyon, per quella del Nord il capo del dipartimento incaricato degli affari intercoreani, Ri Son-Gwon. In ascolto, Collegati via audio Kim JongUn e Moon Jae-in, n. 1 di Nord e Sud. I nordcoreani hanno attraversato a piedi la linea di confine militare, a qualche metro dal luogo dove un disertore, un pai di mesi fa, è stato raggiunto dai proiettili di ex colleghi. Prima di entrare nell’edificio, anche a uso di fotografi e operatori, c’è stata una stretta di mano fra i due leader.
L’ACCORDO La Nord Corea invierà «una delegazione di atleti, dirigenti, gruppi di sostenitori, artisti, una squadra dimostrativa di taekwondo e rappresentanti della stampa, mentre la Sud Corea provvederà alle strutture e servizi» dettaglia una dichiarazione congiunta emersa dopo circa tre ore di colloqui. L’apertura di Kim Jong-Un, il leader del Nord, nel discorso di Capodanno, in nove giorni s’è tramutata in realtà. Dove fallì Seul 1988, riuscirà PyeongChang 2018. I due Paesi hanno inoltre stabilito «di abbassare l’attuale tensione militare, di riaprire le relative discussioni e di ristabilire la linea telefonica militare diretta», la linea rossa, tagliata nel febbraio 2016.
LA CERIMONIA La delegazione del Sud ha anche suggerito che in occasione della cerimonia di apertura della sera del 9 febbraio, le due Nazioni marcino insieme, come peraltro già accaduto a Sydney 2000, Atene 2004 e, da ultimo, a Torino
2006. Ora si attende una risposta. Nel comunicato finale non è citato il tema relativo alla questione del ricongiungimento delle famiglie separate sin dagli anni della guerra. Nel corso del confronto è stato sollevato dalla delegazione di Seul, che ha suggerito gesti di riconciliazione eloquenti in occasione della festa per il Capodanno lunare che cadrà venerdì 16 febbraio, a metà Olimpiade. Ma per ora la proposta non è stata accolta. Segno che, partecipazione ai Giochi e altri esiti a parte, non tutto è andato come di si poteva augurare.
IL CIO Ma il passo in avanti re- sta comunque enorme. A rallegrarsene, su tutti, il Cio, premiato per il suo lavoro di mediazione. «E’ stato raggiunto un accordo di puro spirito olimpico – esulta il presidente Thomas Bach – accogliamo con grande soddisfazione le proposte su cui Sud Corea e Nord Corea hanno raggiunto un accordo». Il Cio stesso ora attenderà le «relazioni ufficiali e le proposte emerse del faccia a faccia, ne discuteremo, in particolare per quanto riguarda la partecipazione, il numero, i nomi degli atleti rappresentanti la Nord Corea e il format della relativa partecipazione, tra bandiera, inno e cerimonie». Chang Ung, membro nordcoreano del comitato olimpico internazionale, non a caso si trova già a Losanna, in Svizzera, dove l’ente a cinque cerchi ha sede.
DUE MEDAGLIE Al di là di quella che sarà la composizione precisa della delegazione, va ribadito che, sportivamente parlando, avrà un peso specifico relativo. La Nord Corea ha qualità e tradizione in alcune discipline estive (pesi e lotta su tutte), ma in quelle invernali non è quasi mai stata protagonista. Assente a Sochi 2014 (anche perché nessun atleta aveva raggiunto la qualificazione) e in cinque delle ultime dodici edizioni, la partecipazione olimpica più numerosa risale ad Albertville 1992, dove dallo short track, grazie ai 500 femminili di Hwang Ok-Sil, arrivò un bronzo, solo medaglia nella storia delle rassegne a cinque cerchi di ghiaccio e neve insieme all’argento di Han Pil-Hwa a Innsbruck 1964, nei 3000 donne del pattinaggio di velocità in pista lunga.
VITTORIA Dettagli: quel che conta è che lo sport ha trionfato. E non è una vittoria di poco conto.