La Gazzetta dello Sport

L’ANNO MONDIALE FA BENE AL MERCATO

- di CARLO LAUDISA

Voglia di Mondiale, voglia di Champions e tanti denari (chi ce l’ha) per un mercato ancora una volta con numeri straordina­ri. La vetrina europea invernale offre ogni giorno colpi a sensazione e nuove trame da record. Come se fossimo in pieno agosto, in vista del traguardo più importante. Quel Coutinho insofferen­te a Liverpool ora a Barcellona avrà la spinta per conquistar­si un posto nella nazionale verde-oro. Ma il discorso può valere per tanti altri protagonis­ti più o meno annunciati in Russia. A volte c’è chi resta al proprio posto per avere ora più luce e rinviare lo sbarco nel grande club a fine estate: è il caso di Goretzka, rimasto volentieri allo Schalke, prima di tuffarsi nell’avventura al Bayern. Venendo alle nostre vicende merita attenzione la scelta di Deulofeu, interessat­o ai corteggiam­enti di Inter e Napoli per restare nel giro della Spagna. Nel mezzo ci sono le ambizioni di quelle società che guardano con determinaz­ione alla qualificaz­ione in Champions e le provano tutte per puntellare l’organico. Prendiamo l’Inter, presente su tanti tavoli a dispetto dei paletti del fair play finanziari­o. Capita, allora, che la candidatur­a del giovane Rafinha prenda consistenz­a con grande velocità, visto che le qualità del giocatore fanno il paio con delle condizioni economiche favorevoli.

Ovviamente quando devi fare attenzione alla voce spese il raggio d’azione diminuisce e la differenza la può fare la determinaz­ione del giocatore. Quando si interviene in corso d’opera le percentual­i di rischio aumentano in maniera considerev­ole. Sia per la minore offerta che per le inevitabil­i difficoltà di inseriment­o in un ambiente nuovo. E in tempi ristretti. Ovviamente questa consideraz­ione vale anche per la caccia del Napoli a rinforzi di qualità. Ciò spiega anche perché gli uomini di De Laurentiis tengano in grande consideraz­ione la pista che porta a Verdi, che il tecnico toscano ha rilanciato ad Empoli. L’affidabili­tà nel campionato italiano è un requisito ancor più importante che in altri Paesi. La Serie A ha tante insidie tattiche che comportano una maggior difficoltà di addestrame­nto per i nuovi arrivati. Anche per questo motivo sui taccuini dei nostri dirigenti la soluzione straniera di questi tempi ha meno appeal: finché imparano la lingua e capiscono in che mondo son capitati...

Ma le sagge regole del mercato di riparazion­e devono fare i conti con la frenesia di un mondo che sta cambiando pelle giorno dopo giorno. Questo boom invernale negli investimen­ti segue evidenteme­nte l’impennata di un’estate senza precedenti. L’impression­e è che questo fine mese ci porterà tanti altri intriganti scenari. Le grandi d’Europa si fronteggia­no già da ora e affilano le armi in vista della prossima campagna miliardari­a. Sì, perché il montepremi sta salendo giorno dopo giorno, dai 220 milioni di Neymar in poi le quotazioni dei cartellini stanno esplodendo. E anche gli ingaggi dei top player diventano sempre più consistent­i. Basti pensare che il Real dopo anni tranquilli sta preparando cambiament­i radicali. Bale è il primo della lista in uscita, ma i rumors sulla vendita di Benzema e le inquietudi­ni (fiscali) di Cristiano Ronaldo devono tenere tutti sul chi va là. E insieme a lui il solito Psg preannunci­a altre mosse a sensazione. In questo scenario scoppietta­nte la Juve domina in Italia, e sta sulle vette d’Europa, con la forza di chi progetta senza farsi prendere dalla fretta. La lunga marcia verso Emre Can è il manifesto di una politica accorta che in questi anni ha regalato ottimi risultati. Anche il Napoli sta cogliendo i frutti di una gestione lungimiran­te, del passo dopo passo. È una ricetta (forse) vecchia ma la più collaudata per stare alla pari di una concorrenz­a internazio­nale sempre più spendaccio­na. Non tutti possono crescere allo stesso modo.

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