L’ANNO MONDIALE FA BENE AL MERCATO
Voglia di Mondiale, voglia di Champions e tanti denari (chi ce l’ha) per un mercato ancora una volta con numeri straordinari. La vetrina europea invernale offre ogni giorno colpi a sensazione e nuove trame da record. Come se fossimo in pieno agosto, in vista del traguardo più importante. Quel Coutinho insofferente a Liverpool ora a Barcellona avrà la spinta per conquistarsi un posto nella nazionale verde-oro. Ma il discorso può valere per tanti altri protagonisti più o meno annunciati in Russia. A volte c’è chi resta al proprio posto per avere ora più luce e rinviare lo sbarco nel grande club a fine estate: è il caso di Goretzka, rimasto volentieri allo Schalke, prima di tuffarsi nell’avventura al Bayern. Venendo alle nostre vicende merita attenzione la scelta di Deulofeu, interessato ai corteggiamenti di Inter e Napoli per restare nel giro della Spagna. Nel mezzo ci sono le ambizioni di quelle società che guardano con determinazione alla qualificazione in Champions e le provano tutte per puntellare l’organico. Prendiamo l’Inter, presente su tanti tavoli a dispetto dei paletti del fair play finanziario. Capita, allora, che la candidatura del giovane Rafinha prenda consistenza con grande velocità, visto che le qualità del giocatore fanno il paio con delle condizioni economiche favorevoli.
Ovviamente quando devi fare attenzione alla voce spese il raggio d’azione diminuisce e la differenza la può fare la determinazione del giocatore. Quando si interviene in corso d’opera le percentuali di rischio aumentano in maniera considerevole. Sia per la minore offerta che per le inevitabili difficoltà di inserimento in un ambiente nuovo. E in tempi ristretti. Ovviamente questa considerazione vale anche per la caccia del Napoli a rinforzi di qualità. Ciò spiega anche perché gli uomini di De Laurentiis tengano in grande considerazione la pista che porta a Verdi, che il tecnico toscano ha rilanciato ad Empoli. L’affidabilità nel campionato italiano è un requisito ancor più importante che in altri Paesi. La Serie A ha tante insidie tattiche che comportano una maggior difficoltà di addestramento per i nuovi arrivati. Anche per questo motivo sui taccuini dei nostri dirigenti la soluzione straniera di questi tempi ha meno appeal: finché imparano la lingua e capiscono in che mondo son capitati...
Ma le sagge regole del mercato di riparazione devono fare i conti con la frenesia di un mondo che sta cambiando pelle giorno dopo giorno. Questo boom invernale negli investimenti segue evidentemente l’impennata di un’estate senza precedenti. L’impressione è che questo fine mese ci porterà tanti altri intriganti scenari. Le grandi d’Europa si fronteggiano già da ora e affilano le armi in vista della prossima campagna miliardaria. Sì, perché il montepremi sta salendo giorno dopo giorno, dai 220 milioni di Neymar in poi le quotazioni dei cartellini stanno esplodendo. E anche gli ingaggi dei top player diventano sempre più consistenti. Basti pensare che il Real dopo anni tranquilli sta preparando cambiamenti radicali. Bale è il primo della lista in uscita, ma i rumors sulla vendita di Benzema e le inquietudini (fiscali) di Cristiano Ronaldo devono tenere tutti sul chi va là. E insieme a lui il solito Psg preannuncia altre mosse a sensazione. In questo scenario scoppiettante la Juve domina in Italia, e sta sulle vette d’Europa, con la forza di chi progetta senza farsi prendere dalla fretta. La lunga marcia verso Emre Can è il manifesto di una politica accorta che in questi anni ha regalato ottimi risultati. Anche il Napoli sta cogliendo i frutti di una gestione lungimirante, del passo dopo passo. È una ricetta (forse) vecchia ma la più collaudata per stare alla pari di una concorrenza internazionale sempre più spendacciona. Non tutti possono crescere allo stesso modo.