Gagliardini un anno dopo è chiamato al gran rilancio
Gennaio 2017 arriva dall’Atalanta: subito protagonista e ora «frenato» dal calo generale
Nel 2017 Roberto Gagliardini non si è fatto mancare nulla. Lo ha scritto pure lui sul profilo instagram: «È stato un anno con molti cambiamenti importanti nella mia vita e carriera. Ho scoperto l’amore che un animale ti può dare, ho scoperto l’affetto che tante persone che amano una squadra ti possono dare e ho riconfermato come l’amore per la famiglia e la mia compagna non abbia confini». In poche righe ha riassunto tutto. Ma dentro a questo contenitore si possono mettere in ordine fatti e pensieri, soddisfazioni e passaggi a vuoto di un anno vissuto nella Milano nerazzurra.
CHE ANNATA! Un anno fa, l’11 gennaio 2017, iniziava la sua storia con l’Inter che per adesso si è suddivisa in 39 presenze complessive con 2 gol. L’esordio avvenne pochi giorni dopo l’arrivo a Milano, il 14 contro il Chievo al Meazza. E l’inizio della sua terza vita calcistica fu un successo: da gennaio a marzo titolare nell’Inter ed esordiente in Nazionale contro l’Olanda. Brillante, dinamico, propositivo. Tutte qualità tirate fuori da Gian Piero Gasperini nel lavoro quotidiano a Zingonia e che avevano convinto i nerazzurri di Milano ad acquistarlo. Poi, ad aprile, un calo generale e nel giro di un mese ecco l’esonero di Stefano Pioli. Roberto tiene il posto anche nel finale della scorsa stagione. Una chiusura poco nobile per un club come l’Inter e nell’ombra ci finisce anche lui. Ma la stagione nuova con l’arrivo di Luciano Spalletti in panchina dovrebbe essere un ricostituente per tutti, specialmente dal punto di vista spirituale. Invece l’avvio è altalenante. Il Gagliardini ferma Kessie in Coppa Italia picco positivo contro la Spal alla terza giornata, poi però tra la fine di settembre e i primi di ottobre l’allenatore lo toglie dai titolari. Dopo la sosta per le nazionali Roberto rimette a disposizione della squadra le sue solide certezze con altre giornate sorridenti come quelle contro l’Atalanta. Le ultime tre partite, però, hanno mostrato un Gagliardini decisamente sotto il suo livello. Come tutto il gruppo, a essere onesti. Roberto con l’Italia CONDIZIONE Eppure la condizione atletica dell’ex Atalanta è più che sufficiente perché altrimenti non avrebbe corso poco più di 13 chilometri contro la Fiorentina venerdì scorso. È chiaro che davanti alla difesa i compiti sono anche quelli, di coprire e di aiutare i terzini scivolando sul lato di competenza. Ed è forse questo ciò che mentalmente più lo frena quando poi deve buttarsi nello spazio, andare a rompere la linea La famiglia Gagliardini
avversaria cercando aria respirabile alle sue spalle. L’equilibrio di squadra prima di tutto per Roberto e di conseguenza il suo interiore, per non perdere di vista i compiti. Il risultato è che ultimamente quando l’Inter ha la palla, le sue giocate sono diventate prevedibili. La vacanza a Dubai con la fidanzata lo aiuterà a ricaricarsi.