La Gazzetta dello Sport

Nicchi: «La Var usata in 900 casi Solo 5 errori»

Il presidente degli arbitri e un bilancio sulla tecnologia: «Stiamo andando meglio delle previsioni»

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«La Var va meglio delle previsioni. Siamo in grado di poter dire dopo soli pochi mesi di applicazio­ne e comunque dopo il girone di andata che i risultati sono positivi. Su 900 casi, in totale, sono stati commessi solo 5 errori». Così il presidente degli arbitri, Marcello Nicchi ritorna a parlare della video assistenza agli arbitri e ribadisce i dati positivi della sperimenta­zione.

SERENITÀ Nicchi sottolinea come la Var abbia «restituito serenità negli stadi» e ha snocciolat­o i numeri: «La tecnologia analizza sempre tutto e ha quasi sempre lasciato correre perché era corretta la decisione dell’arbitro. Solo in 70 episodi la Var ha interloqui­to con l’arbitro in campo e in 20 occasioni ha cambiato le decisioni. E sono stati commessi solo 5 errori quindi il bilancio è più che buono. Lo strumento fa giustizia e gli arbitri lo utilizzano con grande entusiasmo. Stiamo lavorando per migliorarl­o, ma i risultati sono incoraggia­nti. La Fifa e la Uefa ci prendono come esempio da esportare perché l’Italia sta diventando, dal punto di vista arbitrale, un punto di riferiment­o nel mondo».

ARBITRI ENTUSIASTI Nicchi ha poi ricordato: «Ritengo offensivo pensare che alcuni arbitri rifiutino la tecnologia, ne sono entusiasti. Calvarese mai alla Var? Quando arbitravo, mi è capitato di non concedere rigori in 10 partite consecutiv­e e poi concederne 3 in una sola gara. Siamo in fase sperimenta­le e qualche discrasia da sistemare può esserci. Non mi va di parlare del singolo, ma di far sapere la verità: l’arbitro in campo resta centrale perché è colui che prende la prima e l’ultima decisione. Altro aspetto positivo della tecnologia: sono finite le proteste e questo è importante anche per le società che non vedono più calciatori squalifica­ti perché adesso tutti aspettano e accettano le decisioni. Non solo, non ci sono più le entrate temerarie e sono aumentati del 35% i rigori perché le telecamere vedono tutte le trattenute. La soddisfazi­one più grande è che tutto il mondo ci guarda e il calcio italiano sta facendo una ottima figura. Sono davvero felice»

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