Dzavoronok e Plotnytskyi I gemelli diversi di Monza
Il ceco e l’ucraino, del ‘97, sono i talenti pescati dai lombardi: uno è il pupillo di Falasca, l’altro si è messo in luce in Nazionale
Due scommesse lanciate dal Gi Group Monza sul palcoscenico della Superlega italiana. Talenti da forgiare. Vengono dall’est europeo le due bande del Gi Group Monza. Quarant’anni in due, diversi tratti in comune e particolarità uniche.
VELOCE Per il pubblico italiano non è più una sorpresa: Donovan Dzavoronok, al 2° anno nel club allenato da Miguel Ángel Falasca (che lo aveva già diretto con la Repubblica Ceca), è nato nel marzo 1997 a Brno, città famosa per il circuito del Motomondiale. La velocità, del resto, appartiene a Donovan, che si è ambientato rapidamente nel Belpaese (parla un italiano fluente). «Un anno fa temeva di non saper ricevere, oggi vediamo i risultati, anche in attacco, dove con intelligenza varia i colpi e mostra un repertorio ricco» dice di lui Falasca. L’ultimo match MonzaAzimut Modena sintetizza il percorso di Dzavoronok: 22 punti, 4 muri, 51% di attacchi vincenti e 58% di ricezioni positive, con Bruno e compagni che hanno bersagliato il ceco dai 9 metri 48 volte. Una colonna del Gi Group. Il nazionale ceco, 191 punti e 16 ace in stagione, parla di rado in prima persona. Lo schiacciatore ama la cucina italiana: «Mozzarella, prosciutto crudo, le lasagne con il ragù di carne i miei piatti preferiti» spiega Dzavoronok, sempre presente nei 16 match del campionato 2017-18, che nel tempo libero si concede una passeggiata tra il centro di Monza («Bella città, della giusta dimensione per me») e il parco dove sorge l’Autodromo Nazionale.
PRIMA VOLTA Sguardo da duro, l’energia e la voglia di mettersi in mostra. Oleg Plotnytskyi è l’ultimo arrivato al Vero Volley, strappato al Lokomotiv Kharkiv lo scorso novembre. Il mancino ucraino, nato tre mesi più tardi del compagno ceco, è figlio d’arte: il padre, schiacciatore, giocò in Serie A in Ucraina, la madre fu palleggiatrice nelle categorie inferiori fino al 1997, quando partorì Oleg lasciando il volley. 194 centimetri e un’elevazione da record che fa rima con attacchi (la pipe il colpo preferito) che piegano le difese avversarie. Per Plotnytskyi, che deve imparare l’italiano e non si trova a suo agio con l’inglese (il traduttore è lo stesso Dzavoronok: i due comunicano in russo), un girone di ritorno da osservato speciale: «Contento dell’opportunità che Monza concede a due giovani come noi di poter giocare – dice l’atleta nato a Vinnycja, finora 8 partite, 72 punti 8 ace –. Qui non puoi commettere errori». Già in luce nella semifinale dell’Europeo Juniores 2016, Ucraina-Italia, con 25 punti e 8 ace («Il miglior ricordo in Nazionale»), Plotnytksyi è già amico di Dzavoronok. «Con le Nazionali giocammo contro due volte, sapevo che era molto forte e mi aspettavo cominciasse bene qui – dice il ceco –. Abbiamo mentalità simili, siamo come fratelli, spesso usciamo a cena insieme». Feeling in campo e fuori. Plotnytskyi segue il calcio, tifa Real Madrid e simpatizza per il Milan, e prova grande stima per star di altre discipline, dallo «squalo» Michael Phelps a Conor McGregor (campione irlandese di arti marziali) e il pugile connazionale Oleksandr Usyk; del volley tricolore elogia Ivan Zaytsev, ma da opposto. E Dzavoronok? Mentre si prepara alla trasferta di Vibo («Dobbiamo concentrarci al 100% e lasciare tutto in campo, una vittoria è essenziale») il ceco confessa un solo idolo extra-volley, lo svedese Zlatan Ibrahimovic.