La Gazzetta dello Sport

Costantino e le sue spose «Oggi il playboy fa ridere»

Insoliti viaggi di nozze nel reality al via domani sera su Rai 2 «Dalla Marini alla Canalis, con loro scopro il mondo che i tg ignorano»

- Francesco Rizzo

«Non mi sono sposato perché non me lo posso permettere. Sono più glamour di Fazio o Bonolis ma non sono ricco come loro». E allora, Costantino della Gherardesc­a, “va a nozze” in tv ma con quattro signore, CanalisFer­rari-Giorgi-Marini (nell’ordine di messa in onda) e porta ciascuna di loro in un - volutament­e improbabil­e - viaggio di nozze, dalla Giamaica al Ghana, dalla Georgia all’Uganda. Eccolo qui, Le spose di Costantino, da domani sera su Rai 2. Già. Ma con tutta la buona volontà, chi ci crede alla Marini in Uganda? «Beh, con Bianca Berlinguer non mi sarei divertito. Il programma, che mescola fiction e reality, interviste e documentar­io, gioca sul contrasto fra l’ambiente e donne abituate al lusso. E poi, contrasta l’afro-pessimismo».

Prego?

«Una narrazione tv dell’Africa, del mondo meno ricco, che mostra i problemi e non lo sviluppo economico, dove c’è, o lo showbiz. Basta programmi ecumenici pieni solo di buone intenzioni».

Dall’Africa, c’è chi scappa...

«Sì, ma ci sono anche sofferti tentativi di trattenere chi vuole raggiunger­e l’Europa. Insomma, il punto di partenza delle Spose di Costantino non è viaggiare, come in Pechino Express, che rifarò ma rinnovato drasticame­nte, quanto informare intrattene­ndo. Nei nostri tg c’è troppo spazio al gossip interno e poco al mondo, che invece aiuterebbe a capire l’Italia. Se fossi cinico, metterei su un cabaret sulle ipocrisie di questo Paese e farei più certo più ascolti».

Quali ipocrisie?

«Il pauperismo, l’intellighe­nzia catto-comunista che critica il consumismo, vuole andare a vivere in campagna ma con l’ospedale a due passi. Senza la civiltà occidental­e che contesta, non sopravvivr­ebbe. Invece, a me piace ridere di ciò su cui il pensiero comune pone dei veti o che disprezza. È più sofisticat­o».

Per esempio?

«Non è ironico un gay dichiarato che si improvvisa playboy in tv in un’epoca in cui i playboy sono una minoranza comica, bracconata dai bacchetton­i? Cosa sarebbe de Le spose di Costantino se io fossi etero? Si immagina?».

Quindi non aveva paura di restare senza lavoro quando, un anno fa, ha lanciato una raccolta di fondi in Rete per esorcizzar­e i 40 anni con trattament­i di bellezza?

«Non ha funzionato, la gente ha la mano corta. Però a fine mese esce la mia biografia, L’ultimo anno della mia giovinezza (Mondadori). Per i 41 anni, imminenti, continuo a cercare la clinica».

L’omofobia si batte con un’azione culturale o con le leggi?

«Con un’azione culturale e con le leggi ma è una sfida quasi vinta, almeno in Italia».

Nel 2016 si era speso per il Sì al referendum, tra due mesi si va a votare e lo scenario è molto cambiato: cosa è successo?

«Siamo un Paese contrario al progresso. C’è chi, sulla guerra al progresso, ha costruito carriere politiche e conti in banca».

Cos’è questo vizio di viaggiare?

«Si vive una volta sola e poi io non credo nell’aldilà».

Quindi? Che filosofia suggerisce?

«Meno spirituali­tà. Godersela».

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Da sin., Eleonora Giorgi, Paola Ferrari, Costantino Della Gherardesc­a, Valeria Marini, Elisabetta Canalis

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