L’uomo come in un film: trench e dolcevita
A Firenze le novità inverno 2019: Tagliatore è il sarto del detective, da Cucinelli vincono ispirazioni vintage, velluto e rosso Cabernet
Tra finzione e realtà, cappotti oversize, capelli stravaganti e il taglio del nastro ufficiale col ministro Calenda è iniziata l’edizione 93 di Pitti Uomo, la settimana più fashion di Firenze e stavolta più delle altre sembra un film: cast d’eccezione con 1.244 marchi (di cui 570 provengono dall’estero e 257 sono debutti o ritorni) che sono 1.244 collezioni per l’autunno/inverno 2018/2019, e un +2 tondo sul fatturato complessivo di 9,2 miliardi che fa ben sperare per il 2018. A spingere è sempre l’export, che cresce del 3 per cento con la Germania al comando, a conferma che il Made in Italy piace e la maglieria piace tantissimo: è sua la best performance con un +8,5%.
CIAK SI GIRA La scenografia e le fotografie di Sergio Colantuoni, esaltate alla sera dalle mille luci del cinema accese, rievoca i fasti di un tempo, la Dolce Vita e quel connubio cinema/moda che ha fatto la storia. Ma cinema e moda non si sono mia veramente lasciati. E quest’anno più degli altri, l’uomo che sfila a Pitti sembra uscito da un set cinematografico, col suo trench doppiopetto in lana e cachemire, con rever a lancia e cintura in vita, il pullover doppio a collo alto sotto la giacca e l’occhio malandrino nascosto dalla falda larga del cappello SuperDuper. Cappotto blu come quello che indossa il detective Tony Servillo ne «La ragazza della nebbia» di Donato Carrisi, dall’inizio alla fine del film. L’ha disegnato e glielo ha cucito addosso Pino Lerario di Tagliatore che aveva già fatto il sarto di Batman 1. «L’uomo senza cappotto non è elegante. Il mio è over, ha un gusto anni Ottanta, ma spalle del 2020» ci racconta tra un servizio fotografico e l’altro, messo al muro dai giapponesi, suoi primi clienti esteri. La giacca non è cambiata, «vince ancora», il gilet pure (e su questo lo hanno seguito in tanti, anche Gallo lo ha mandato in produzione con le calze). Novità 2019, nel total look dei pugliesi entrano le scarpe. LUXURY CHIC La parola d’ordine è sovrapposizione, l’ispirazione è vintage nei materiali (dove vince con distacco il velluto 250 righe, doppio e morbidissimo), nei colori (col sabbia, cammello e il rosso Cabernet alternative al sempre nobile grigio blu) e nelle fantasie ma non nei volumi per un look fatto di un’eleganza tradizionale sapientemente miscelata a forme moderne e non convenzionali. Brunello Cucinelli resta il re del casual chic, l’abito e la giacca avvitata e destrutturata a un petto e un petto e mezzo restano elementi fondamentali nel suo guardaroba, ma sapientemente rivisitati e abbinati a caban in shearling, cappotti over, maglieria pregiata e jeans skinny. Il pantalone in lana lavata pied de poule ha una doppia pince e gusto retrò anche in Veneto, da Zanella dove 70 mani e 49 step ne fanno un solo paio. Mentre il velluto delavé stampato leggerissimo conquista anche la camicia, che sempre più votata all’eccellenza da Ingram diventa 100% cachemire.