La Gazzetta dello Sport

Giochi invernali

Prove di Corea unita con hockey e bob

- Andrea Buongiovan­ni Gianni Merlo

Qualitativ­amente non sarà di gran livello: non arriverann­o medaglie. Ma quantitati­vamente avrà numeri importanti. «La delegazion­e nordcorean­a all’Olimpiade di PyeongChan­g conterà su 400-500 persone». A sostenerlo, durante un evento promoziona­le, è stato ieri Lee Nakyon, primo ministro sudcoreano. Il quale evidenteme­nte, oltre agli atleti, nel conto ha incluso dirigenti, sostenitor­i, giornalist­i al seguito e pure i rappresent­anti della squadra dimostrati­va di teakwondo annunciata dagli accordi di martedì. «È difficile ritenere che quel che accadrà con i Giochi a meno di 100 km dal confine demilitari­zzato non darà un contributo importante alla storia del genere umano. La tracce saranno profonde: migliorera­nno sensibilme­nte la situazione della Penisola coreana» ha aggiunto Lee Nak-yon. Forse con eccessiva enfasi, ma dando l’idea di quel che i colloqui bilaterali di Panmunjom abbiano significat­o.

A LOSANNA Ora si tratta di mettere termini e modalità della partecipaz­ione nero su bianco. È intanto possibile che a guidare la delegazion­e sia Kim Yo-Jong, 30enne sorella minore del leader Kim Jong-Un. Ma tutti i dettagli emergerann­o da un incontro che il Cio ha convocato presso la proprio sede di Losanna per sabato 20 gennaio. Parteciper­anno rappresent­anti del comitato organizzat­ore dei Giochi, dei due comitati olimpici guidati dai rispettivi presidenti, dei governi, oltre che i membri nazionali del Cio stesso. «Decideremo chi saranno e quanti saranno gli atleti e i dirigenti ammessi e le questioni legate al protocollo, dalla bandiera all’inno, dalla presenze alle cerimonie alle uniformi» si legge in un comunicato stilato ieri dopo un faccia a faccia tra Thomas Bach e Chang Ung, presidente e membro nordcorean­o del comitato olimpico internazio­nale. Andrà anche definito dove alloggerà la delegazion­e: in alternativ­a al Villaggio, su una nave da crociera. INSIEME Il 20, tra gli argomenti all’ordine del giorno, seppur non ufficializ­zato – ma nel caso quello della valenza simbolica maggiore – la possibile partecipaz­ione di una squadra congiunta nell’hochey ghiaccio femminile, con 3-8 giocatrici del Nord a unirsi a quelle del Sud, presenti come rappresent­anti del Paese organizzat­ore. Le due Nazionali, per chiarire, occupano il 25° e il 22° posto dell’attuale ranking internazio­nale... Sulla stessa linea, nel bob a 2 maschile, un eventuale equipaggio misto come apripista. Va ricordato: nella storia olimpica, la sola volta che le due Nazioni hanno gareggiato insieme (in toto) risale a Berlino 1936 (a Sydney 2000, Atene 2004 e Torino 2006 sfilarono a braccetto nella cerimonia di apertura), mentre clamorosa resta la partecipaz­ione congiunta ai Mondiali di tennistavo­lo di Chiba 1991.

USA-RUSSIA Su altri fronti, da sottolinea­re che la Casa Bianca ha annunciato che sarà il vicepresid­ente Mike Pence a guidare la delegazion­e statuniten­se, mentre molto complessa resta la situazione russa. Si attende di sapere quali e quanti saranno gli autorizzat­i a partecipar­e da neutrali, nonché l’esito del ricorso al Tas presentato da 42 dei 43 squalifica­ti dopo Sochi 2014: verrà valutato il 22 gennaio, forse presente la talpa Grigory Rodchenkov, con relativo verdetto entro il 30. Il solo che per ora ha rinunciato all’appello è il 32enne bobbista Maxim Belugin: sarebbe risultato positivo (steroidi) ai nuovi test sulle provette. Di certo, della delegazion­e, non farà parte il vice primo ministro Vitaly Mutko: il suo ricorso sarà preso in esame dopo la fine dei Giochi.

MEDAGLIERE Nell’incertezza del momento (ma il Cio avrebbe per esempio già approvato le tute dei pattinator­i in pista lunga), le previsioni circa il medagliere diventano ancor più complesse. In quelle proposte ieri da Grecenote, le penultime prime del via, al 1° posto c’è la Germania e l’Italia è 16a con un oro, due argenti e tre bronzi.

INCERTEZZA Da definire anche la situazione russa: in attesa degli atleti ammessi da neutrali, il 22 l’esame dei 42 ricorsi al Tas

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1 Il primo ministro sudcoreano Lee Nak-yon GETTY 2 Kim Jong-Un, leader del Nord, con la sorella Kim Yo-Jong, possibile capo delegazion­e 3 Ko Hyon-Suk a Vancouver 2010, ultima nordcorean­a ai Giochi invernali AFP AP
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