La Gazzetta dello Sport

Talento di cristallo Ma ora insegue suo padre Mazinho

●Luis Enrique lo adorava, gli infortuni lo hanno frenato: figlio dell’ex Lecce e Fiorentina e fratello di Thiago, all’Inter può rilanciars­i e prendersi il Mondiale

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

Nel calcio moderno capita anche che un padre abbia un figlio che gioca con la Spagna e uno col Brasile. Bella scelta, in ogni caso. Che però resta quantomeno curiosa, soprattutt­o se il suddetto padre col Brasile ci ha vinto un Mondiale. Questa è la famiglia do Nascimento (Alcantara è il nome della mamma, ex giocatrice di pallavolo): il capostipit­e Mazinho e i figli Thiago e Rafinha. Il primo nato in Puglia, il secondo a San Paolo. Cresciuti a Vigo e formati calcistica­mente alla Masia, Barcellona. Il più grande è al Bayern, l’altro ancora in Catalogna, ma con la valigia pronta: destinazio­ne Inter.

SCELTE DIVERSE Mazinho ha sempre vissuto con una certa difficoltà questa storia della doppia nazionalit­à dei figli. Ha lasciato loro ampia libertà e Thiago sin dall’adolescenz­a si è messo la maglia della Roja tagliando con le proprie radici. Lo stesso ha fatto Rodrigo, l’attaccante del Valencia cugino dei due fratelli. Anche per lui origini brasiliane e nazionale spagnola. Rafinha ha fatto altre scelte: ha iniziato con le giovanili della Spagna e ha cambiato sponda passando al Brasile: «Che poi è sempre stato il mio sogno. E quello di mio padre » . Bisognereb­be dirlo a Thiago.

GINOCCHIO TRIBOLATO Rafinha ha vinto l’attesissim­o oro olimpico nel 2016 e ha debuttato con la Seleçao. Il Mondiale del 2018 però sembra lontanissi­mo per lui: è fermo dal 2 aprile, 9 mesi abbondanti, complicati da un doppio intervento al ginocchio destro per un problema al menisco. Lo stesso ginocchio che nel settembre 2015 aveva fermato Rafinha per 6 mesi per la rottura del legamento crociato, con la riabilitaz­ione completata nella palestra di boxe (sua grande passione) Templum di Barcellona, di cui è proprietar­io, agli ordini del campione Juli Giner.

STRADA PATERNA Era tornato bello forte ed era riuscito a farsi largo nell’overbooked 11 del Barça, giocando bene e segnando con frequenza. Il 2 aprile però il nuovo crack: è stato operato il 7 dello stesso mese e poi di nuovo il 1° ottobre perché l’articolazi­one non funzionava bene. Il 18 dicembre scorso ha ricevuto il via libera dai medici del Barça ma non è ancora tornato in campo. Rafinha vuole giocare, solo così può continuare a sognare il Mondiale che fu del padre. E per continuare a innaffiare la striminzit­a piantina della speranza ha la possibilit­à di ripercorre­re la strada che fu di suo papà, che negli Anni 90 giocò al Lecce e alla Fiorentina.

POLIVALENT­E Thiago, anche lui infortunat­o e senza data di rientro certa, era considerat­o il nuovo Xavi ma il fratello di Guardiola, suo agente, nel 2013 l’ha portato in Baviera. Rafinha, come col Brasile, anche con il Barcellona ha mostrato maggior fedeltà: è andato in prestito al Celta quando c’era Luis Enrique e ha fatto una grande stagione, poi ha sempre voluto trovare il suo spazio in blaugrana. Per farlo si è adattato: «Ho la fortuna di poter giocare in varie posizioni, anche se sono sempre stato un interno mi sento a mio agio tanto come estremo che come uomo di fascia».

«GIOCATORE SPECIALE» Luis Enrique lo usava principalm­ente come ricambio di Iniesta ma lo ha provato anche come terzino destro, « falso nueve», largo al posto di Neymar e persino come « pivote » : « Può rendere in varie posizioni, è un giocatore speciale, differente » , diceva Lucho che a un certo punto, poco prima che si facesse male, aveva cambiato il 4-3-3 con il 3-4-3, usando il brasiliano sulla destra nella linea di mezzo nel celebre 6-1 al Psg. Rafinha è uno che vede la porta, approfitta­ndo degli spazi creati dagli attaccanti, ma non ha problemi a dare una mano in copertura. Non ci sono dubbi sul fatto che una volta ritrovata la forma possa essere utile, o molto utile, all’Inter. Resta solo da vedere quanto ci metterà a tornare ai livelli della scorsa stagione.

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La famiglia di Rafinha: papà Mazinho e fratello Thiago
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