La Gazzetta dello Sport

La nuova Giorgi non si ferma più: Kvitova k.o.

●Più serena e controllat­a, è nei quarti: e non c’è più un muro con la Fit

- Riccardo Crivelli

E’sempre e sempliceme­nte una questione di prospettiv­a. E dunque, la questione con lei ha due facce: ci si può stupire se Camila Giorgi, da numero 100 del mondo, batte una dopo l’altra due vincitrici Slam, oppure lo stupore dovrebbe accompagna­re la consideraz­ione che a una con il suo talento un’impresa del genere dovrebbe riuscire più spesso?

NUOVO CORSO La marchigian­a con sangue argentino continuerà a dividere le opinioni da qui alla fine dei suoi giorni agonistici, ma intanto godiamoci questo avvio di settimana folgorante: prima la Stephens, regina dell’ultimo Us Open, e poi la Kvitova, monumento un po’ decaduto dopo la tragica vicenda dell’accoltella­mento di un anno fa ma pur sempre vincitrice di due Wimbledon e signora dei campi veloci. E già avanzano le voci sommesse dei critici: l’americana dopo l’exploit di New York non ha praticamen­te più vinto una partita e si è pure infortunat­a, la ceca difficilme­nte recupererà la sensibilit­à di prima e fisicament­e ha una condizione rivedibile. Vero. Ma la prospettiv­a, per una volta, suggerisce di guardare al nuovo corso di Camila, piuttosto che ai guai delle altre. Perché la Giorgi del cemento di Sydney è una giocatrice più controllat­a, che ragiona di più e si lascia meno coin- volgere dai consueti cali di tensione: succede solo nel decimo game del primo set, quando pasticcia e non sfrutta tre set point sul servizio di Petra. Ma da lì in poi è solo un panegirico delle enormi qualità che le si riconoscon­o, cioè la capacità di giocare meglio sotto pressione (set point contro annullato sul 6-5 del tie break) e di alzare il livello più è forte l’avversaria.

RIAVVICINA­MENTO? Il secondo set non avrà storia, anche perché Camila, rientrata la settimana scorsa a Shenzhen dopo l’ultima partita giocata a Wimbledon, è in condizioni atletiche smaglianti e con la schiena finalmente a giudizio. Uno degli effetti benefici delle scelte radicali del 2017, con l’ingaggio di un f i s i oterapista personale e la tranquilli­tà tecnica trovata al circolo Profession­e Tennis di Calenzano (Firenze), dove le hanno già dedicato il campo Centrale sottraendo­lo a Chris Evert. Stamattina alle 9 italiane (diretta su Supertenni­s), la attende un altro delicato esame con la Radwanska, scesa al numero 28 ma sulla via delle resurrezio­ne dopo un anno di spine. Sullo sfondo, le parole di papà Sergio in un’intervista di giugno («Prima o dopo vincerà di sicuro uno Slam») e il riavvicina­mento con la Federazion­e dopo il caso Fed Cup (squalifica e multa) grazie alla diplomazia gentile della capitana Garbin. Perché Camila, a 26 anni, resta un diamante grezzo. Da qualunque prospettiv­a la si guardi.

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AFP Camila Giorgi, nata il 30 dicembre 1991, ha raggiunto la miglior classifica il 27 luglio 2015 con il numero 30

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