Marino: 2 anni per gli scontrini Rifiuti, l’Abruzzo aiuta la Raggi
1Roma, l’ex sindaco condannato in appello C’è l’ok allo smaltimento nella regione vicina
amareggiato, anzi arrabbiato Ignazio Marino. L’ex sindaco di Roma è stato condannato nel processo d’appello per la vicenda scontrini a due anni di reclusione per peculato e falso. In primo grado era stato assolto. La sentenza pronunciata ieri lo obbliga anche al risarcimento dei danni nei confronti del Comune di Roma, che si era costituito parte civile, che saranno liquidati in separata sede di fronte al tribunale civile. Per Marino anche l’interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata della condanna.
I FATTI La sentenza è arrivata per alcune delle 56 cene, costate in totale circa 12 mila euro, che l’ex sindaco Pd ha pagato con la carta di credito di rappresentanza durante i 28 mesi del suo mandato tra il 2013 e il 2015. Secondo i giudici non ci sarebbero validi riscontri nella rendicontazione tra l’agenda di Marino e i luoghi dei pasti consumati. Ed è questo che l’ex sindaco non accetta: «La Corte di Appello di Roma condanna l’intera attività di rappresentanza del Sindaco della Città Eterna — ha detto dopo la sentenza — In pratica i giudici sostengono che in 28 mesi di attività, il sindaco non abbia mai organizzato cene di rappresentanza ma solo incontri privati. Un dato che contrasta con la più ovvia realtà e la logica più elementare». Quindi ha attaccato: «Non posso non pensare che si tratti di una sentenza dal sapore politico, proprio nel momento in cui si avvicinano due importanti scadenze elettorali per il Paese e per la Regione Lazio. Sono amareggiato anche se tranquillo con la mia coscienza, perché so di non aver mai speso 1 euro IL MAIALE TRA I RIFIUTI Una foto, postata sui social da Giorgia Meloni (FdI), imbarazza la sindaca Raggi: un maiale cerca cibo tra i rifiuti di un cassonetto
pubblico per fini privati. Continuerò la mia battaglia per la verità e la giustizia in Cassazione». La vicenda scontrini aveva portato alla decadenza di Marino a metà del mandato.
CAPITOLO SPAZZATURA La città assiste così a una nuova tappa di una lunga storia, mentre cerca di capire come finirà l’annosa questione rifiuti. Sui social rimbalza l’immagine di un
maiale tra l’immondizia nel quartiere Romanina, rilanciata da Giorgia Meloni: «Il fallimento dell’amministrazione Raggi». Ma a dare un aiuto (temporaneo) alla capitale è arrivato l’Abruzzo che ieri ha dato l’ok ad accogliere i rifiuti di Roma per 90 giorni e per una quantità massima di 39mila tonnellate. «Abbiamo corrisposto con atteggiamento di solidarietà istituzionale ad una richiesta», ha spiegato il governatore (che è del Pd) Luciano D’Alfonso.
IL NUMERO
La giunta abruzzese ha dato l’ok: per 90 giorni accoglierà un massimo di 39 mila tonnellate di rifiuti