Vendita di Alitalia Lufthansa chiede «tagli importanti prima dell’intesa»
1Pressing tedesco e rispunta Air France Intanto prestito ponte nel mirino dell’Ue
L’interesse dei tedeschi di Lufthansa sarebbe concreto. Ma affinché l’acquisizione di Alitalia si concretizzi, sarà necessario che la nostra ex compagnia di bandiera (ora affidata a tre commissari) subisca una decisa sforbiciata, su mezzi e personale. Secondo indiscrezioni, tra i candidati ci sarebbe anche Air France, in accordo con Easyjet, che sarebbe tornata a mostrare interesse nell’acquisto dell’azienda in crisi. Al momento, l’interesse più concreto è però quello dei tedeschi di Lufthansa (300 milioni sul tavolo), che hanno condizionato l’intervento ad un piano di ristrutturazione. Lo ha scritto il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, in una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. «Pur riconoscendo le preziose misure adottate sotto la guida dei commissari, crediamo fermamente che resti una considerevole mole di lavoro da fare prima che Lufthansa sia nella posizione per entrare interamente nella successiva fase del processo», ha scritto Spohr, se- condo cui la «nuova Alitalia ristrutturata» sarà più piccola per personale e flotta. Sforbiciata ai mezzi e all’organico, che per Lufthansa dovrebbe scendere da 11 mila a 6-7 mila unità. «Vediamo tutte le proposte in campo. E nel momento in cui si vedono le proposte, si tiene conto della loro natura, della sostenibilità del piano industriale e dell’effetto occupazionale», ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ieri in tv, riconoscendo «il buon lavoro fatto dai commissari».
IL FARO Intanto, il prestito ponte da 600 milioni di euro (concesso dal governo ad aprile dell’anno scorso, poi rinforzato da altri 300 milioni a ottobre), è finito nel mirino dell’Unione europea. Secondo i maggiori concorrenti del settore, il prestito del governo italiano non rispetterebbe le condizioni del mercato. Ma il governo ha già replicato: invierà all’antitrust dell’Ue la notifica sul prestito «ben prima» della scadenza «già prevista» per il 20 gennaio. Da Palazzo Chigi si precisa che il prestito ponte è in linea con le regole europee perché «temporaneo e da restituire».