Pastore-Silva, la frattura Psg si allarga a Emery e d.s.
●Botta e riposta tra Javier e Thiago, il tecnico si defila. Su Neymar c’è il Real Errore Goal Line Technology: sospesa
C’è il d.s. che scarica ogni problema sull’allenatore. E c’è l’allenatore che invece mette tutto nelle mani del d.s. In nome di una comunicazione interna che dovrebbe in teoria risolvere ogni nodo e finisce invece per creare altre tensioni. Così alla fine rimane irrisolto pure il diverbio a distanza esploso tra il capitano Thiago Silva e l’ex pupillo Pastore. Un nuovo conflitto che potrebbe destabilizzare l’intero spogliatoio nella manovra di avvicinamento al cruciale ottavo di Champions contro il Real Madrid. E dalla Spagna, guarda caso, i media parlano di un piano per portare Neymar nel club di Zidane. Benvenuti al Psg che, come ricordava ieri l’Equipe, non se ne fa mai mancare una.
POLARE Va prima fatto un passo indietro. Mercoledì Thiago Silva se l’è presa con Cavani e Pastore tornati in ritardo dalle ferie e finiti fuori rosa: «Non un bel gesto, danneggia il gruppo». Giustificando però in parte Pastore: «Credo volesse andar via, ma non ha trovato l’accordo». Troppo per l’argentino, a corto di minutaggio, che ha replicato via social, zittendo il capitano: «Mai parlato con Silva che non è al corrente di nulla. Mai detto di volermene andare, anzi vorrei finire qui la carriera». E la temperatura in spogliatoio da invernale è diventata polare.
ZIZZANIA Ieri i giocatori sono tornati ad allenarsi, ma sui giornali francesi non si parlava d’altro. Tutta zizzania per l’Equipe e Le Parisien che hanno tirato in ballo il d.s. Henrique e l’allenatore Emery. Il primo quindi è sceso in campo con un comunicato, prima che il secondo andasse in conferenza stampa. Una giocata d’anticipo per scaricare sul tecnico ogni responsabilità: «La nostra volontà è di risolvere la questione internamente. In tal contesto, sono al fianco dell’allenatore per le decisioni prese e da prendere». Ma Emery poi si è presentato dai giornalisti con un’altra gerarchia di competenze:
«Mio obbligo e responsabilità è di preparare la partita di domenica, Henrique gestisce le cose del club e il mercato». Insomma, a ciascuno il suo.
CLAN Ma poi, nessuno decide. Come per il penalty-gate autunnale con Cavani che contestava la priorità su rigori e punizioni a Neymar. Emery non aveva anticipato la problematica. Henrique non l’ha mai affrontata in seguito. E alla fine è intervenuto il presidente Al Khelaifi per far fare un passo indietro a Cavani, garantendogli il milione in bonus da gol. O Ney, sostenuto dal clan di brasiliani e dagli alleati francesi, sopporta però sempre meno l’uruguayano. E vive con insofferenza la gestione di Emery che non lo impone del tutto al centro del progetto di gioco. In teoria una scelta scontata visto il talento e il cartellino da 222 milioni. Oltre ai 37 milioni netti di ingaggio, come dettagliati ieri da Football Leaks. Così c’è il rischio che Neymar nelle prossime settimane ceda alle sirene spagnole, visto che, per Marca, il Real Madrid è pronto a farlo diventare l’erede di Ronaldo. Domani comunque c’è la trasferta in casa del Nantes di Ranieri che astutamente mantiene la pressione sui parigini: «Noi non abbiamo nulla da perdere. Si parte da zero a zero e vogliamo vincere. Poi dipende dal Psg».
NO GOAL LINE Chi ha perso tutto è la società tedesca che dalla scorsa stagione gestiva la Goal Line Technology. Giovedì la Lega ha sospeso la tecnologia dopo l’ennesimo errore proprio su un gol del Psg ad Amiens (0-2) in Coppa di Lega, non rilevato dalla Goal Line, ma convalidato dalla Var, in fase di test e applicata dalla prossima stagione.