I pm: indagini da prorogare sulla Consip
●Al gip chiesti altri sei mesi per l’inchiesta che coinvolge il papà di Renzi e il ministro Lotti
La richiesta è arrivata ieri, dai pm della procura di Roma al gip, Gaspare Sturzo. Sulla vicenda Consip, la centrale degli acquisti della pubblica amministrazione, servono altri sei mesi per effettuare ulteriori indagini e una nuova attività istruttoria. Una proroga, quindi niente archiviazione, per 12 indagati nella maxinchiesta su Consip. Il provvedimento riguarda soggetti coinvolti in vari. In particolare, il gip dovrà pronunciarsi in relazione alle posizioni del ministro dello Sport, Luca Lotti, di Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del consiglio Matteo, del comandate generale dei carabinieri Tullio Del Sette (che tra pochi giorni lascerà l’incarico, per fine mandato) e dell’ex comandante della Legione carabinieri Toscana, Emanuele Saltalamacchia. Chiesta al gip la proroga delle indagini anche per gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo, per l’ex parlamentare del Pdl e consulente di Romeo, Italo Bocchino, per l’a.d. di Grandi Stazioni, Silvio Gizzi e per gli ex manager della Consip, Domenico Casalino, Luigi Ferrara e Francesco Licci e per il presidente Pubbliacqua, società partecipata del Comune di Firenze, Filippo Vannoni.
MOTIVAZIONI Nel motivare la richiesta di proroga delle indagini al gip Sturzo, gli inquirenti affermano che per quanto attiene il filone sulla fuga di notizie sono «tuttora in corso le attività istruttorie volte a ricostruire la catena di comunicazione all’interno della struttura gerarchica dell’Arma, così come i contatti - nella richiesta depositata il 19 dicembre scorso - tra le persone che legittimamente erano a conoscenza dell’indagine e gli indagati». Per quanto riguarda la «natura degli accordi illeciti tra Romeo e Russo, il ruolo di Bocchino e di Tiziano Renzi, sono in corso riscontri sui tabulati telefonici e attività di raccolta di informazioni», scrivono i pm.