La Gazzetta dello Sport

Crollo Real: adesso è crisi

CONTINUA IL MOMENTO NO DEI BLANCOS. E IN PREMIER PAREGGIA ANCORA IL CHELSEA

- Di ALESSANDRA BOCCI

Sconfitta interna con il Villarreal, solo un punto in 3 gare e Barça a +16. Mai così male da 12 anni a questa parte

Arrivare in vetta, giusto il tempo di scattarsi una foto, ripartire e nella discesa iniziare a scivolare pericolosa­mente. Il 16 dicembre, battendo il Gremio, il Madrid alzava il quinto trofeo del 2017, record del club. Da allora, un punto su 9 in Liga con le sconfitte contro Barcellona e Villarreal in casa e il pari a Vigo e una vittoria (col Numancia, Serie B, in Coppa del Re) in 5 gare. In Liga il Barça è a +16, che oggi può diventare +19, e il quarto posto è in pericolo: Villarreal a -1, il Siviglia se batte l’Alaves agguanta il Madrid. A corredo, i fischi del Bernabeu, l’agitazione della stampa e la preoccupaz­ione diffusa nel sempre volubile madridismo. E tra un mese al Bernabeu arriva il Psg per gli ottavi di Champions: sappiamo che il Madrid considera l’Europa una splendida e gloriosa priorità e la Liga un fastidioso appuntamen­to, però contro Neymar Zizou si gioca la stagione in due partite. E resta da vedere come ci arriverà, perché se va avanti così il morale, già bassissimo, può sprofondar­e. ● ● FOTO DI UNA CRISI Questa la fotografia numerica della Real crisi, in 7 flash. In tutta la scorsa Liga il Madrid ha perso 21 punti, in questa dopo 18 giornate siamo già a 22. Mai nella storia del club dopo 18 giornate il pichichi della squadra aveva segnato la miseria di 4 reti, come ora (sono in 4: Ronaldo, che in Champions in meno della metà delle partite ha fatto più del doppio dei gol rispetto alla Liga, Bale, Isco e Asensio). Il Madrid con Zidane ha infilato addirittur­a 73 partite consecutiv­e segnando almeno un gol, poi è rimasto a secco 5 volte nelle ultime 25. Lo score dei gol in Liga è molto diverso tra prima e seconda parte:

23-6 contro 9-11.

In casa in questa stagione il Real

Zizou ha vinto solo il 50% delle partite, 8 su 16 con 3 sconfitte

(Betis, Barça e Villarreal). Era dal 2005-06 (la stagione delle dimissioni di Florentino Perez) che il Madrid, guidato prima da Luxemburgo e poi da Lopez Caro, non faceva così pochi punti nelle prime 18 giornate: allora erano 30, oggi sono 32. Per dare un’idea, nel 2015 Rafa Benitez è stato cacciato quando ne aveva fatti 37. Due sconfitte consecutiv­e in Liga al Bernabeu non si vedevano dal 2009, senza segnare (come ora) dal 2007. LIMITI DIALETTICI Zidane non rischia, perché non ci sono alternativ­e, perché dalla conquista della cima è passato meno di un mese, perché può ancora alzare Coppa del Re e Champions League (sarebbe la terza di fila…) e soprattutt­o perché in 2 anni ha vinto 8 dei 9 trofei che ha iniziato col Madrid. La sua rete è ancora ampia e solida. Però il francese è in evidente difficoltà: ha scelto di morire coi suoi fedelissim­i e non fa cambi e ieri ha mostrato grandissim­i limiti dialettici nell’analisi della sconfitta: «Siamo stati sfortunati, meritavamo di più, la palla non vuole entrare, dobbiamo lavorare, è solo un momento negativo che finirà appena vinceremo una partita, non ho spiegazion­i». Gli scarni concetti ripetuti come un pallido mantra da Zizou. Inquietant­e l’ultimo frammento: dopo averlo ribadito più volte, quando Zidane si è reso conto che dire di non avere spiegazion­i non era proprio una gran risposta è tornato sui propri passi senza però darne una, di spiegazion­e. Senza vittorie e senza risposte Zizou spera che una vittoria faccia cambiare il vento. E i madridisti sbuffano.

È SOLO UN MOMENTO NEGATIVO CHE FINIRÀ, NON HO SPIEGAZION­I

ZINEDINE ZIDANE TECNICO REAL MADRID

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