La Gazzetta dello Sport

Sainz ora è in fuga Tappa a Barreda col ginocchio rotto

●L’iridato rally della Peugeot allunga dopo il k.o. del compagno Peterhanse­l. Moto: Van Beveren 1°

- Paolo Ianieri

Joan Barreda domina la tappa, ma per una brutta caduta dopo 300 dei 425 km di speciale, probabilme­nte sarà costretto a dare addio alla Dakar. Stephane Peterhanse­l, che aveva lasciato da leader la capitale La Paz dopo il giorno di riposo, rompe dopo 186 km una sospension­e della propria Peugeot 3008 DKR e dopo avere perso un’eternità di tempo per tentare una riparazion­e, dice molto probabilme­nte addio al sogno di conquistar­e per la 14a volta il rally raid più massacrant­e del mondo.

TAPPA MARATHON Sono queste le notizie più clamorose che scuotono la Dakar al traguardo di Uyuni, prima parte della tappa marathon (al bivacco i piloti non hanno trovato i mezzi di assistenza e sono stati quindi costretti a intervenir­e autonomame­nte sui propri mezzi) che oggi porterà i concorrent­i al traguardo di Tupiza.

GINOCCHIO ROTTO? «Sono partito fortissimo e tutto stava andando per il meglio, ma al km 300 sono uscito di pista e ho fatto una brutta caduta — ha raccontato disperato Barreda all’arrivo della tappa —. Credo di essermi rotto il ginocchio e da quel momento ho dovuto rallentare. Vediamo cosa riuscirò a fare, ma le prospettiv­e non sono belle. Sono sicuro che si sia rotto, il ginocchio è fuori dalla sede e non riesco nemmeno a poggiare il piede a terra». Stringendo i denti, il pilota della Honda, dopo aver preceduto di 2’51” la Yamaha di Adrien Van Beveren e di 8’02” il compagno Kevin Benavides, in generale si era portato a 4’45” da Van Beveren, tornato leader della generale con 3’14” proprio su Benavides. In una giornata complicati­ssima tra altitudine (oltre i 4 mila metri), pioggia e freddo, il migliore degli italiani è stato Alessandro Botturi, risalito dalle retrovie al 22° posto, e ora 24° in generale. Ottima prova anche di Maurizio Gerini (29° e ora 33°) e Jacopo Cerutti (33° e 27°) con le loro Husqvarna e Alessandro Ruoso (Ktm, 40° e 37°).

TOCCA AL MATADOR Fuori Peterhanse­l, il comando è passato nelle mani di Carlos Sainz, capace di conquistar­e la seconda tappa consecutiv­a. Ma quando la Dakar ha appena cominciato la seconda e ultima settimana che la porterà al traguardo di Cordoba, adesso in Peugeot incomincia­no a tremare: delle quattro 3008 DKR in lizza per la vittoria alla partenza di Lima, dopo i guai di Cyril Desprès, il ritiro di Sebastien Loeb e il guaio di Peterhanse­l, rimane infatti solo quella dell’ex iridato rally, capace di precedere di 11’ e 13’ le Toyota rispettiva­mente di Giniel De Villiers e Nasser Al Attiyah, con il qatariano che ora in classifica è 2° assoluto con un ritardo però importante di 1h11’29” da Sainz, con Giniel 3° a 1h20’54”.

AMOS OUT Dopo una grande prima settimana che lo aveva visto chiudere nei 10 in generale, per Eugenio Amos e Sebastien Delaunay, la Bolivia si è trasformat­a in un inferno, con il Buggy 2WD della coppia italo-francese che nella notte italiana risultava ancora fermo nella speciale.

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● Le Dakar vinte in carriera da Stéphane Peterhanse­l: sei in moto, fra il 1991 e il 1998, e sette in auto. La prima nel 2004 e l’ultima nella passata edizione

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La Peugeot 3008 DKR di Stéphane Peterhanse­l affronta un guado nella tappa di ieri, che gli è costata il primato in classifica generale
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AFP Lo spagnolo Joan Barreda, 34 anni, pilota della Honda HRC

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