La Gazzetta dello Sport

«Valanga azzurra Cambiò la pista e nacque senza tv»

● «Quel giorno del ‘74 c’era poca neve, ci portarono in alto e la television­e non ci seguì»

- Gianni Merlo

Tre donne azzurre sul podio della discesa, una valanga rosa e il pensiero corre subito alla più grande impresa dello sci azzurro: 7 gennaio 1974, gigante di Berchtesga­den, 5 azzurri nei primi 5: Piero Gros, Gustavo Thoeni, Erwin Stricker, Helmuth Schmalzl e Tino Pietrogiov­anna. Il collega Massimo Di Marco lanciò il marchio: Valanga Azzurra. Gustavo Thoeni è l’uomo che con Gros ha creato la leggenda degli Anni 70. «Sono state grandissim­e. Anche a noi capitò di gareggiare quel giorno magico su una pista più corta. C’era poca neve e così ci portarono su una pista in alto, dove la tv non poteva arrivare. Abbiamo solo foto e non immagini. Ricordi sbiaditi. Qualcuno scherzando ci prendeva in giro: sembravate ai campionati italiani al Monte Pora… Loro invece fortunatam­ente hanno tutto… E’ più giusto».

Come le giudica tecnicamen­te? «Sono preparate molto bene. La Brignone è padrona della tecnica, più brava della madre Ninna. Ed è solo all’inizio. La Goggia nella prima parte della stagione non era sciolta, sembrava trattenuta. Adesso la sua posizione è perfetta, sicura, quasi troppo. Non ha pau- ra. Non dimentichi­amo che l’anno scorso aveva vinto le due gare preolimpic­he di superG e discesa. La Fanchini merita un abbraccio forte forte, l’abbiamo ritrovata, anche lei sa bene come portare gli sci».

Ricorda triplette maschili nella discesa?

«Due, la prima 30 anni fa a Leukerbad in Svizzera com Mair, Piantanida e Perathoner, l’altra nel 2000 a Val D’Isere con Fattori, Ghedina e Fischnalle­r. Poi le altre negli slalom, ci sono stato anch’io sul podio tutto azzurro con Gros e Radici. E’ una sensazione particolar­e, che ti fa sentire più forte, perché ti senti anche squadra».

Negli Anni 70-80 si diceva che la Fisi non amava le donne. La Giordani riusciva a fare risultati, ma rimaneva quasi ignorata.

«Erano altri tempi. Celina Seghi era stato un fatto isolato. Ma la Giordani ha risvegliat­o l’ambiente, poi sono arrivate Quario, Compagnoni, Kostner e lo sci femminile è uscito dal grigio…Non ci sono state più polemiche, ma solo parole buone. Ora Goggia e Brigno riaccendon­o l’entusiasmo come negli anni di Compagnoni e Kostner. Si va all’Olimpiade non solo con sogni».

«DONNE USCITE DA TEMPO DAL GRIGIO, AI GIOCHI NON SOLTANTO SOGNI»

GUSTAVO THOENI UN ORO OLIMPICO

«MEGLIO ARRIVARE ALL’OLIMPIADE SAPENDO DI ESSERE FORTI»

DEBORAH COMPAGNONI TRE ORI OLIMPICI

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Sofia Goggia, 25 anni, bergamasca, 3 vittorie in Coppa del Mondo
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