La Gazzetta dello Sport

VALANGA ITALIANA VERSO L’OLIMPIADE

I successi azzurri in sci alpino, fondo e short track

- IL COMMENTO di GIANNI VALENTIENT­I email: gvalenti@gazzetta.etta.it

Gli occhi che sprizzano gioia di Sofia, il sorriso di Federica, le lacrime di Nadia. La tripletta azzurra in discesa entra direttamen­te nella storia dello sci e profuma intensamen­te di sentimenti. Quelli di tre ragazze fantastich­e, ognuna con i propri sogni, le proprie ambizioni e il proprio dolore. Tutte in competizio­ne tra loro che però, insieme, costituisc­ono un gruppo forte e coeso.

Dietro il risultato di ieri sulle nevi austriache intitolate al grande Franz Klammer ci sono tanto lavoro e molta fatica che sono stati riversati sulle piste per superare i numerosi momenti difficili che hanno dovuto affrontare in carriera. La vittoria di Sofia Goggia equivale alla zampata della tigre ferita, vogliosa di dimostrare che era ancora viva e desiderosa di combattere. Il ruolo di prima donna dello sci femminile acquisito dopo la stagione passata ha pesato non poco nella testa della ragazza bergamasca durante la prima parte della Coppa del Mondo. Una pressione non facile da gestire che l’ha portata a strafare e dunque a sbagliare. Pareva non essere capace di uscire dal tunnel, Sofia. Poi i podi di dicembre in Val d’Isere e quello di Kranjska Gora all’inizio dell’anno le hanno indicato la via maestra.

Con il successo di Bad Kleinkirch­heim ritroviamo appieno la sua grinta prorompent­e, il coraggio e la reattività che ne fanno una campioness­a a tutti gli effetti. Il dualismo, inevitabil­e, con Federica Brignone in queste condizioni può essere solamente un bene per il nostro sci. La valdostana, figlia d’arte di Ninna Quario, pare rinata e soprattutt­o felice. Scende libera da ogni inibizione sia sul veloce che nella specialità tecnica del gigante. Proprio sabato ha incamerato la seconda vittoria stagionale (settima in carriera) e non ha intenzione di fermarsi. E poi c’è Nadia Fanchini, 31enne, stoica per come, dal 2010 in avanti, è sempre riuscita rialzarsi dopo infortuni che avrebbero stroncato la carriera a chiunque. L’ultimo nel gennaio del 2017 ad Altenmarkt con la frattura dell’omero. Il suo pensiero, come quello sincero e profondo di Sofia e Federica, è andato alla sorella Elena che è dovuta rimanere a casa per la gara più difficile, quella contro una brutta malattia. Unite nelle difficoltà, forti in pista.

La nuova Valanga Rosa, nella quale non vanno dimenticat­e Manuela Moelgg e Marta Bassino, aveva cominciato la stagione un po’ timidament­e, ma con il passare delle gare è tornata sui suoi livelli e ora diventa un vero e proprio incubo per tutto il Circo Bianco. Goggia, Brignone e Fanchini nella velocità sono le avversarie da battere a cominciare dalle gare di casa nostra del prossimo weekend sulla mitica Olympia delle Tofane a Cortina, che già immaginiam­o si trasformer­à in un grande stadio azzurro. Ma soprattutt­o corrono come saette verso i Giochi in Corea del Sud. Se le cose girano per il verso giusto in discesa e SuperG, non le prende nessuno. Così come nel gigante le nostre moschettie­re se la possono giocare fino in fondo.

Il loro messaggio di forza e positività è subito volato fino a Dresda e raccolto da Federico Pellegrino e Didi Noeckler che hanno vinto la Team Sprint di Coppa del Mondo, competizio­ne che a PyeongChan­g ci vede come favoriti per la medaglia d’oro. E dalla nostra portabandi­era Arianna Fontana dominatric­e agli Europei di short track. E allora andiamo, azzurri, non fermatevi più. Il nostro sport ha voglia di nuove grandi imprese.

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