Il ritiro di Dinho ora è ufficiale Fine dello show
● L’ex milanista a 37 anni annuncia l’addio al calcio: con il Brasile vinse il Mondiale nel 2002
Il dribbling, l’elastico, le punizioni. Per i brasiliani c’è un solo modo di giocare a calcio e se c’è un giocatore che ha incarnato tutto il dna verdeoro, anche quella certa indolenza in campo, questo è Ronaldinho. A 37 anni, oltre due anni dopo l’ultima partita vera giocata, il ragazzo di Porto Alegre cresciuto nel Gremio e poi fattosi apprezzare in Europa con Psg, Barcellona e Milan, dice basta. Ronaldo de Assis Moreira ha finito di divertirsi e divertire, lo ha annunciato il fratello ai media brasiliani. Adesso saranno solo esibizioni e niente più.
IN EUROPA Divertente in campo, spericolato nella vita notturna, Ronaldinho sbarca a Parigi nel 2001 e dopo due stagioni al Psg passa al Barcellona. Con i catalani vivrà i momenti più belli della sua carriera con il Pallone d’oro del 2005 e prima, il Mondiale 2002 col Brasile insiema a Ronaldo e una squadra di fenomeni. Ronaldinho ha sempre amato fare le cose belle e in grande, ma il 19 novembre del 2005 è la sua grande notte. Sua e del Barcellona di Frank Rijkaard, una squadra che studia per diventare grandissima e sostiene con il Clásico il suo esame di maturità. Il Real viene praticamente disintegrato. Segna prima Samuel Eto’o, velocissimo a girarsi e a mettere in rete la palla lavorata da un diciottenne con la maglia numero 30, Lionel Messi. Poi entra in scena il fenomeno di Porto Alegre, che per due volte, taglia da sinistra, supera tutti gli avversari e batte di destro Casillas, il portiere delle Merengues. Il Bernabéu si alza e applaude, incoronando il Barcellona e il suo fenomeno più splendente.
COL BRASILE Cinque presenze, due gol e due assist nel Mondiale 2002 che vede il trionfo del Brasile in finale contro la Germania. E’ la squadra di Rivaldo e Ronaldo, di Cafu e Roberto Carlos. Spettacolo allo stato puro e due gol del Fenomeno con Dinho che è uno show continuo.
AL MILAN Il 15 luglio 2008 Adriano Galliani mette a segno uno dei colpi più importanti della sua carriera di dirigente por- tando al Milan Ronaldinho per 25 milioni di euro. Ad accoglierlo a San Siro sono in 40.000. Segna il suo primo gol nel derby che il Milan vince sull’Inter il 28 settembre 2008, ma Carlo Ancelotti lo mette spesso in panchina e alla fine il Milan chiude al terzo posto a dieci punti dell’Inter. Va meglio l’anno successivo con Leonardo in panchina, Ronaldinho gioca 36 partite e segna 12 gol. Non sboccia invece il feeling con Allegri e a gennaio del 2011 Ronaldinho lascia il Milan che vincerà lo scudetto.
FINE CARRIERA Inizia il declino, torna in Brasile con il Flamengo in un calcio molto lontano dai ritmi europei e poi Atletico Mineiro, Queretaro e Fluminense. Ma lo spettacolo è finito e adesso cala il sipario. Inizia un’altra vita per Ronaldinho, uno che ci ha fatto divertire.