Mister Li ora alza la voce «Milan, acquisto regolare»
●L’imprenditore cinese rompe il silenzio e affida a una nota la replica dopo i dubbi sull’acquisto del club
La prima volta non si scorda mai: fino a ieri Li Yonghong, presidente e patron del Milan, non aveva fatto sentire la sua «voce», a parte una lettera di auguri natalizi recapitata ai dipendenti e un tweet di incoraggiamento alla squadra dopo la vittoria nel derby di Coppa Italia. Ma il giallo sulla presunta inchiesta (smentita dal capo Procuratore di Milano, Francesco Greco) riguardo l’acquisizione del club rossonero e le tante voci rilanciate negli ultimi giorni dopo gli articoli pubblicati da La Stampa e Il Secolo XIX hanno spinto l’imprenditore cinese a rompere il silenzio in modo dirompente. E così sul sito ufficiale del Milan è apparsa una lunga nota dove Li Yonghong (che aveva partecipato in videoconferenza al Cda rossonero) passa al contrattacco.
TUTTO TRASPARENTE «I recenti articoli de La Stampa e Il Secolo XIX, ripresi da molti altri organi di informazione, relativi a una presunta indagine per riciclaggio a carico di Fininvest - vicenda smentita dalla stessa Procura - mi impongono di fare delle precisazioni in quanto parte coinvolta - è l’incipit del comunicato -. Il processo di acquisizione del Milan si è sempre svolto con la massima trasparenza, regolarità e correttezza, con il supporto e la consulenza di advisor finanziari e legali di livello internazionale. Tutte le procedure sono state seguite nel pieno rispetto delle leggi e delle prassi vigenti. Tutti gli istituti finanziari, sportivi e le authority coinvolti hanno ricevuto nei tempi previsti la documentazione necessaria o richiesta per valutare e approvare non solo il processo di closing, ma anche i requisiti della nuova proprietà ora alla guida del club».
AZIONI LEGALI Ma Li Yonghong non si limita a ribadire con forza la trasparenza dell’operazione Milan, nella seconda parte della nota avverte: «Ciò che ho letto in questi giorni non riflette nel modo più assoluto la realtà dei fatti. Ritenendo pertanto la mia persona, il gruppo che presiedo, e il club Milan parti lese di questa spiacevole e inaccettabile campagna mediatica - basata su congetture e informazioni non corrette - ci riserviamo di avviare tutte le opportune azioni legali al fine di tutelare al meglio l’immagine, la reputazione e la consistenza economica del Gruppo». L’investitore cinese ha comprato lo scorso aprile il Milan dalla Fininvest di Silvio Berlusconi per 740 milioni, inclusi i 220 di debiti. L’ultima tranche, decisiva per completare l’acquisizione, è arrivata grazie al prestito (303 milioni di euro, compresi quelli entrati nelle casse del Milan) del fondo Elliott. Ma non è questa la parte sotto esame del pm Fabio De Pasquale. Nelle scorse settimane, infatti, è arrivata in Procura una relazione della Finanza su 3 «segnalazioni di operazioni sospette» avute dall’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia. E i fari sono stati accesi sulla prima parte dell’operazione, quella portata avanti direttamente dall’imprenditore cinese che aveva fatto arrivare a Fininvest circa 300 milioni di euro, facendoli transitare da istituti di vari Paesi, in particolare da Hong Kong. Vista la complessità dell’affare e la mole di denaro impegnata, la segnalazione dell’Uif è una prassi quasi scontata. Semmai c’è da capire cosa farà adesso il pm De Pasquale: potrebbe archiviare (anche utilizzando un modello 45) oppure aprire un fascicolo contro ignoti se ravvisa la presenza di un’ipotesi di reato, nella fattispecie il riciclaggio. E tra l’altro sarebbe da chiarire dove andrebbe a cadere l’eventuale responsabilità. Perché non è escluso che Fininvest possa considerarsi parte lesa, avendo nel corso degli ultimi mesi fatto la spola con la Procura proprio per portare ai magistrati le carte dell’operazione, in modo da non avere sorprese posteriori. Insomma, una visione molto diversa rispetto al comunicato di Li Yonghong («presunta indagine per riciclaggio a carico di Fininvest»). Ieri, intanto, Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi, e Salvatore Pino, legale di Fininvest, hanno incontrato Greco, procuratore capo di Milano. Segno che la vicenda avrà altre puntate.
GLI ISTITUTI FINANZIARI E SPORTIVI HANNO TUTTI I DOCUMENTI
CI RISERVIAMO DI AVVIARE TUTTE LE OPPORTUNE AZIONI LEGALI DI TUTELA
LI YONGHONG PRESIDENTE MILAN