La Gazzetta dello Sport

DIVORZIO POSSIBILE E CHI LO PRENDE NON SBAGLIA

- di ALESSANDRO DE CALÒ

S i può cominciare a pensare a un Real senza Ronaldo. Tira questo vento: rimbalza da Madrid a Lisbona, fa il giro delle capitali che contano nel calcio.

Si può davvero cominciare a pensare a un Real senza Cristiano Ronaldo. Tira questo vento: rimbalza da Madrid a Lisbona, fa il giro delle capitali che contano nel calcio. Ci sono due condizioni che rendono concreta l’ipotesi della possibile partenza di CR7 a giugno, anche se c’è un contratto che scade nel 2021. La prima è la tempesta perfetta che sta travolgend­o il Real e che lo vede arenato nella Liga con un distacco monstre di 19 punti dal Barça. La seconda condizione è il mancato ritocco allo stipendio che il portoghese si aspettava dopo il quinto Pallone d’oro, e il successo nel Mondiale per club. Stando alle fonti vicine a Ronaldo, questo ritocco era stato promesso ma non ha mai preso corpo. Uno degli elementi scatenanti è il nuovo contratto firmato da Leo Messi col Barcellona che ha spostato verso l’alto l’asticella dell’ingaggio annuo (54 milioni) dello storico antagonist­a del portoghese. E’ quasi una questione di principio, l’inseguimen­to senza fine tra i due più grandi fuoriclass­e di questo secolo. Non è la prima volta che Florentino Perez e l’asso portoghese camminano sul bordo di una rottura. Cinque anni fa erano stati a un passo dal divorzio, poi tutto si era ricomposto. La verità è che non era stato Perez a strappare Ronaldo al Manchester United e a portarlo a Madrid. Questo passaggio pesa come un peccato originale nel rapporto tra i due. La mia sensazione è che CR7 possa diventare ingombrant­e, tanto più davanti all’ipotesi di una rifondazio­ne sul mercato estivo (con assalto a Neymar) dopo il flop in questa Liga. E’ verosimile che l’agente di Cristiano, il poderoso Mendes, abbia ricevuto l’input di trovare una squadra. Conoscendo Ronaldo – la passione per quello che fa, il rigore con cui si allena, l’ossessione per continuare a migliorars­i sulla soglia dei 33 anni, l’età di Cristo – dico che chi riuscirà a prenderlo farà un affare. United, Psg, vedremo. Hanno bisogno di un leader come lui, per scalare posizioni e arrivare al top. CR7 è integro, può giocare ancora due o tre anni e rendere al massimo. Certo, devono garantirgl­i uno stipendio vicino a quello di Messi. Ma i soldi non mancano. Uno che ha segnato 422 gol in 418 match col Madrid li merita tutti. C’è tempo. Poi, se CR7 dovesse far fuori il Psg in Champions, vincere ancora qualcosa e giocare il Mondiale da protagonis­ta forse potrà scegliere. E magari sarà lo stesso Real Madrid, alla fine, a darglieli quei soldi.

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