La Gazzetta dello Sport

Bologna-Verdi, è amore vero «Portaci in alto»

- Luca Aquino BOLOGNA

C’è una corrente di pensiero, fra i tifosi del Bologna, che lo vorrebbe capitano. Perché il Gran Rifiuto di Simone Verdi al Napoli ha lasciato il segno, da queste parti. Non ci si era abituati, dopo aver visto nel corso degli anni partire i migliori talenti della squadra. La scelta di Simone ha spiazzato molti, ma ha rinforzato ancora di più il suo legame con la piazza che lo ha lanciato e lo ha fatto arrivare in Nazionale. Che l’addio sia solo rimandato di qualche mese non lo esclude nessuno, anzi, ma il gesto di imporre la propria volontà e la voglia di completare un percorso hanno fatto breccia nel cuore della città. NUOVO INIZIO «Simone, adesso portaci in alto», c’è scritto su un lenzuolo appeso fuori dal centro tecnico di Casteldebo­le. È arrivato in città anche il presidente Joey Saputo, il primo a non escludere la cessione di Verdi alla cena di Natale del club. Simone invece oggi sarà in campo contro un Benevento che prova a risalire e domenica prossima avrà la prova di fuoco al San Paolo, lo stadio che sarebbe potuto diventare suo. Ma è un’altra storia. Oggi giocherà con gli occhi di tutti addosso. I rossoblù hanno faticato al Dall’Ara, incassando 5 sconfitte su 10 partite e totalizzan­do solo 9 dei 24 punti in classifica. I lampi di fantasia e imprevedib­ilità di Verdi saranno decisivi per migliorare questo ruolino: «Per noi è un giocatore fondamenta­le», ha detto Donadoni. «La permanenza di Simone è positiva per tutti, un valore aggiunto che va sfruttato per incrementa­re la convinzion­e dei compagni con un punto di riferiment­o del genere». Sarà un nuovo inizio, per Simone, così come lo sarà per Blerim Dzemaili, tornato a Bologna dopo la parentesi a Montreal. Lo svizzero dovrebbe essere già titolare, con Donadoni che sfoglia la margherita fra 4-3-3 e 4-2-3-1.

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