SPALLETTI «SANTON NON DEVE SCUSARSI I PROBLEMI NON LI RISOLVE RAFINHA»
«Chi ha paura si faccia da parte. Ci vuole coraggio contro le grandi squadre. Brozovic? Gioca quando se lo merita»
L’Inter resta viva a una manciata di minuti dalla fine grazie a 20’ rabbiosi e alla capacità di non uscire mai dalla partita, anche nelle situazioni più complicate. Un pareggio strameritato, stretto, tre punti mancati solo per il solito problema: c’è poca qualità dalla metà campo in avanti. Troppi errori appoggio, ripartenze sprecate e scelte affrettate sotto porta. Il lavoro di Spalletti è evidente, organizzazione e meccanismi sono di buonissimo livello, poi però servono le giocate giuste, gli uomini con mente veloce e piedi delicati. «Rafinha - gli chiedono -? Non si può dire a qualcuno che non gioca da un anno e mezzo che ci metterà a posto le cose».
«CERTI SBALZI...» Sei gare di campionato senza successi, quattro pareggi e due sconfitte, il punto di ieri è pesante nella corsa Champions, anche a livello di scontri diretti. «Forse meritavamo di vincerla questa gara. Alla fine ho abbracciato Alisson, l’anno scorso l’ho penalizzato, ma lui è un uomo vero. Handanovic non ha fatto le sue parate - dice Spalletti -. Noi all’inizio abbiamo sbagliato molto in impostazione. Dobbiamo far vedere chi siamo, troppe palle morbide o perse sulla costruzione facile. Perdiamo tranquillità e certezze con troppa facilità, certi sbalzi di rendimento a volte non li capisco proprio, vanno evitati, altrimenti si rischia di buttare via il lavoro fatto finora. La squadra ha comunque dei valori importanti e nella ripresa sono emersi. Abbiamo aggiustato qualcosa, ho visto maggiore coraggio nelle giocate, ci siamo presi le giuste responsabilità. Decisiva la mossa Brozovic? Io schiero sempre chi vedo meglio in allenamento, non ho parenti... Abbiamo una squadra che vive su un equilibrio sottile, c’è bisogno di tutti».
SANTON Quindi, il tecnico nerazzurro fa scudo davanti a Santon, colpevole sul gol giallorosso: «Davide non deve chiedere scusa a nessuno. Sul divano è comodo parlare, probabilmente ha commesso un po’ di errori, ma succede a certi livelli . Anche gli altri devono sentirsi tirati in ballo, nessuno è riuscito a dargli una mano in quella situazione. Insomma, se Santon mi chiede scusa, non lo faccio più giocare. Noi siamo l’Inter, e chi ha timore e chiede scusa non può reggere il passo».