La Gazzetta dello Sport

DI FRANCESCO «COLPA NOSTRA, MA CI MANCAVANO RICAMBI IN MEZZO»

«Nainggolan resta. Dzeko? Di mercato non dovete parlare con me. Ho fatto le scelte con quello che avevo, tra un po’ entravo io...»

- Massimo Cecchini MILANO

Poteva essere l’inizio della fine e invece la Roma è stata a un passo dall’essere alla fine del tunnel. Il gol di Vecino ha confermato l’Inter davanti nella corsa Champions ed è per questo che la faccia di Eusebio Di Francesco, alla fine, è abbastanza malinconic­a, anche se parla come se avesse almeno la certezza che Nainggolan, a differenza di Dzeko, dovrebbe restare. «Peccato, c’è tanto rammarico — dice l’allenatore, che mastica i soli 2 punti nelle ultime 4 di campionato — Nonostante i problemi potevamo vincere. In tante gare avremmo meritato di più come all’andata contro l’Inter, ma la colpa è solo nostra anche stavolta. Abbiamo fatto un’ottima gara per 65-70 minuti. Non avevo molti cambi in mezzo al campo, per via dei crampi di Gerson ed El Shaarawy. Ci siamo schiacciat­i troppo. Dalle sostituzio­ni non ho avuto le risposte che avrei voluto. L’errore più grande è di non aver accorciato più in avanti. È stato un nostro errore e l’Inter ci ha puniti, ma abbiamo dimostrato personalit­à. Dobbiamo ritrovare le nostre sicurezze. Speriamo che il mercato finisca presto per «ripulire» tante situazioni. Ho parlato molto con i ragazzi, ma dobbiamo crescere».

LOTTA A TRE La Roma ora pensa solo alla corsa Champions. «Dobbiamo abituarci a un lotta a 3 per due posti in Champions. Ho sempre detto che eravamo dietro Juve e Napoli, ma ricordiamo che siamo sempre negli ottavi». La buona notizia è la «scoperta» di Strootman regista. «È stato molto bravo. Da mezzala tende ad abbassarsi. In questo ruolo va bene, anche perché fa aggression­e in avanti. Mi è piaciuto come interpreta il ruolo». Qualche perplessit­à tra i tifosi ci sono state per i cambi? «Rifarei le stesse scelte. Se vedete la panchina in mediana non avevo nessuno. Magari entravo io, che da centrocamp­ista ero anche bravino. Ma poi è sempre la solita storia: se la porti a casa sei bravo, se no meno. Le soluzioni comunque erano queste». I titoli di coda sono sull’illustre partente. «Dzeko? Certo che è importante per noi, ma se volete parlare di mercato non dovete chiedere a me, anche se ovviamente certe scelte sono condivise, anche se le scelte non le fa l’allenatore. Comunque finché ho i calciatori a disposizio­ne li faccio giocare. Mi auguro che resti? Non mi auguro niente. È un giocatore importante, è sempre stato titolare. Nainggolan? Mi pare chiaro che Radja rimanga». Tranne colpi di scena.

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