La Gazzetta dello Sport

Mandzukic, mister Allianz Vede il suo popolo e si scatena

●Il croato dà la carica contro il Genoa: quest’anno 6 dei 7 gol li ha fatti in casa Senza Dybala, ha più responsabi­lità: tra i suoi obiettivi, far segnare Higuain

- Matteo Dalla Vite INVIATO A VINOVO (TORINO)

Chiamatelo Mister Allianz. Non solo perché è il suo secondo stadio con lo stesso sponsor (il primo fu a Monaco di Baviera) ma perché Mario Mandzukic quando fa gol preferisce farlo davanti al proprio pubblico. All’Allianz Stadium, appunto. Sei su sette li ha segnati in casa. Un casalingo sui generis, ecco.

MANIFESTO Mario è l’uomo per tutte le stagioni: adesso che Dybala non c’è, poi, non ha nemmeno più il tarlo nel cappotto della titolarità. Se non gioca è perché non sta bene, altrimenti non ci sono storie: Mandzukic c’è e gli altri si giocano l’altra poltrona nel 4-3-3 o nel 4-3-2-1. Mario è tornato a Vinovo carico come una molla twittando una frase che è manifesto della sua competitiv­ità e del suo amore per la maglia bianconera: «Nuovo giorno ma vecchio immutato atteggiame­nto, diverso allenament­o ma con l’impegno di sempre». Mandzo è uno che parla poco, se c’è da rispondere risponde e allora succede che il suo senso della vita sia (anche e soprattutt­o) espresso su social. Altro esempio: «Amo la tenacia, lo spirito e il senso di unità della nostra squadra», frase che scrisse dopo la vittoria sulla Roma. Una quadretto perfetto di ciò che è la Juventus lanciata ormai da tempo all’inseguimen­to del Napoli.

GIGANTOGRA­FIA Mandzukic è il casalingo perfetto. Si è tenuto solamente un gol in trasferta dei sette totali di questa stagione, a Bologna. Per il resto il suo «score» stagionale da... uomo di casa racconta di una rete al Cagliari, poi alla Fiorentina, quindi all’Olympiacos, allo Sporting Lisbona, al Crotone e al Torino: il suo girovagare per il campo lo ha messo spesso lontano dalla porta senza togliergli però la voglia di sfondare o di chiedere drastici cambiament­i. Tutto ciò che praticamen­te ha fatto innamorare il popolo juventino: quel settore di curva che stasera non ci sarà gli dedicò una delle ultime forti coreografi­e, lui con le mani alle orecchie secondo una gigantogra­fia che riportava la scritta «Tra gli uomini, i guerrieri». Fu la sera in cui Allegri lo mise in panchina contro il Barcellona, evento paradossal­e che però non gli ha fatto perdere né staffe né desiderio di imporsi.

IN AIUTO AL PIPITA Disse una volta Allegri: «Mario ha la competizio­ne addosso ed è un giocatore che può fare tutto: il difensore centrale, la mezzala, l’attaccante, tutto». In attesa del Mondiale in Russia, Mandzukic – intoccabil­e per la Croazia – si allena a giocare ovunque: in una delle ultime gare con la nazionale ha pure giocato largo a destra nei tre dietro a una punta. Con lui, anche Higuain (a secco dal 1° dicembre in campionato ma in gol in Coppa Italia proprio contro il Genoa il 20 dicembre) può tornare a segnare. «Higuain a secco – fa Allegri –? Non è questione di mancanza di gioco o cattiveria e né il gioco che fa. È solo questione di momenti in cui stai tre-quattro partite senza segnare. E magari stavolta segna». Con Mario vicino, succede.

 ??  ?? Mario Mandzukic, 31 anni, croato, 31 gol con la Juve: a Torino dall’estate del 2015, prima era all’Atletico Madrid GETTY
Mario Mandzukic, 31 anni, croato, 31 gol con la Juve: a Torino dall’estate del 2015, prima era all’Atletico Madrid GETTY

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