La Gazzetta dello Sport

Il belga abbatte il tabù Atalanta Napoli esulta: k.o. da scudetto

●L’ombra del fuorigioco sulla rete decisiva, ma nemmeno la Var chiarisce tutti i dubbi Gli azzurri superano la trappola di Bergamo: oggi la Juve al massimo può tornare a -1

- G.B. Olivero INVIATO A BERGAMO

Questione di centimetri, disse Dino Viola a proposito del gol di Turone. Nel frattempo sono passati quasi 37 anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante ed è stata introdotta la Var, ma si continua a parlare di centimetri. Il gol di Mertens non passerà alla storia come quello di Turone perché a Bergamo non si giocava uno scontro diretto e mancano molte giornate alla fine. Però potrebbe avere un peso importante nella lotta scudetto, perché ha permesso a un Napoli bruttino di vincere in casa dell’Atalanta disinnesca­ndo una delle più pericolose trappole del suo cammino e perché questa era la classica sfida il cui l’equilibrio poteva essere spezzato solo da un episodio. Quindi bisogna partire da qui: al 20’ della ripresa su lancio di Callejon, Caldara si fa sfilare alle spalle da Mertens che punisce Berisha. Il belga, però, sembra avere (la certezza non c’è perché la telecamera non è in linea) un piede oltre la linea del fuorigioco: il guardaline­e è un uomo, quindi è lecito che non se ne accorga. E la Var si astiene proprio perché manca la sicurezza assoluta che Mertens sia in posizione irregolare. Questione di centimetri, oggi come ai tempi di Turone in cui però non c’era la Var e allora speriamo che la tecnologia faccia altri progressi e che il protocollo si adegui in modo da dissipare sempre ogni dubbio almeno sulle situazioni oggettive come il fuorigioco.

MATURITÀ Gasperini, onesto uomo di campo, si è lamentato per la convalida del gol ma ha anche sottolinea­to la brutta prova della sua squadra. L’Atalanta ha giocato male, il Napoli così così e ha vinto con le armi delle grandi: la pazienza, il cinismo, l’attenzione nella fase difensiva. Non è un caso che proprio dopo essersi trovato in vantaggio quasi per caso il Napoli abbia legittimat­o il successo andando più vicino al raddoppio di quanto l’Atalanta abbia accarezzat­o il pareggio (e a proposito di centimetri è stato annullato il 2-0 di Hamsik in un’altra situazione dubbia). Ieri contro un’avversaria tradiziona­lmente ostica è arrivata un’altra conferma che la squadra di Sarri ha imparato a vincere soffrendo. Piuttosto va considerat­o che la negativa prestazion­e dei nerazzurri ha agevolato la capolista. Dopo la sosta le due squadre sono ripartite a ritmi bassi e con un’evidente insicurezz­a che ha generato un primo tempo di rara bruttezza e senza alcun tiro nello specchio. Gasperini, in tribuna per la squalifica, ha cercato di eludere il pressing alto

dei napoletani con frequenti cambi di gioco, ma è sempre mancata la verticaliz­zazione seguente e quindi la manovra non trovava mai sbocchi. A inizio ripresa il Napoli ha alzato leggerment­e il ritmo, ma la latitanza di Insigne e la scarsa partecipaz­ione dei centrocamp­isti hanno impedito la costruzion­e di palle-gol tranne un colpo di testa di Callejon su cui Berisha è stato bravo. L’Atalanta ha corso meno del solito e non ha mai attaccato l’area di Reina con inseriment­i da dietro. Il duello tra Cornelius e Koulibaly si sviluppava lontano dalla porta e l’unico che cercava di stuzzicare il portiere del Napoli era Cristante.

POCA BRILLANTEZ­ZA La capolista ha avuto pazienza e durante la partita ha preso consapevol­ezza delle difficoltà nerazzurre causate anche dalla pessima giornata di Gomez. Però il Napoli non è ancora brillante come dimostra la difficoltà nell’andare al tiro. In assenza di Hamsik (per la prima volta lasciato in panchina da Sarri a causa dell’influenza ed entrato solo nel finale), Zielinski non ha sfruttato l’occasione. Lo 0-0 sembrava inciso sulla pietra, ma le grandi squadre sanno vincere anche all’improvviso. Così Callejon si è infilato in un buco a centrocamp­o e Caldara ha pensato di mettere in fuorigioco Mertens: errore grave, con la palla scoperta si corre indietro, non in avanti. E così il belga è tornato al gol che in campionato gli mancava da 910’ e il Napoli ha rimesso la Juve a distanza di sicurezza: stasera i bianconeri potranno al massimo tornare a -1 e intanto Sarri ha superato una delle tappe più impegnativ­e. Segnali importanti, forse è davvero l’anno buono.

 ?? LAPRESSE ?? La rete decisiva realizzata da Dries Mertens, 30 anni: per il belga è l’11° gol in questo campionato
LAPRESSE La rete decisiva realizzata da Dries Mertens, 30 anni: per il belga è l’11° gol in questo campionato
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy