La Gazzetta dello Sport

Mertens: «Ero preoccupat­o». Ira Koulibaly per i cori

●L’ultimo gol in A del belga a fine ottobre. La rabbia del difensore verso la curva

- INVIATO A BERGAMO mi.mal.

Nove giornate, tante, al punto da far credere che l’astinenza di Dries Mertens fosse diventata cronica. Il gol all’Atalanta ha rimesso le cose a posto, ha restituito al capocannon­iere del Napoli l’emozione di gioire, di essere determinan­te, così come lo era stato fino al Sassuolo, lo scorso fine ottobre, quando realizzò l’ultima. Quasi tre mesi dopo Sarri ha ritrovato il suo centravant­i, che in tante occasioni gli ha dimostrato gratitudin­e concretizz­ando anche l’occasione impossibil­e. E, quello di ieri, è stato uno dei suoi gol: l’attacco a Caldara, in velocità, e la conclusion­e di destro che non ha lasciato scampo a Berisha, sulla verticaliz­zazione di Callejon. Una prodezza contestata dall’Atalanta. «E’ stato molto importante vincere questa partita, l’Atalanta è una squadra che gioca un ottimo calcio, ha in squadra tantissimi giovani che avranno una carriera brillante, ne sono convinto. Hanno fatto di tutto per non farci vincere, ma noi siamo stati più bravi», ha detto Mertens. L’ha accolto come una liberazion­e, il gol: «Come ho sempre detto, io non sono nato come attaccante, per cui per me fare gol non è importante. Però, dopo un anno e mezzo che giochi da prima punta, quando non fai gol in un periodo più o meno lungo, allora cominci a preoccupar­ti. Averlo ritrovato mi ha dato contentezz­a». L’assalto della Juve così è stato sventato: pur battendo il Genoa, la Juve resterà sempre a un punto.

RABBIA KOULIBALY Ci sono stati momenti di apprension­e in occasione del gol di Mertens. I giocatori del Napoli hanno festeggiat­o dinanzi alla curva atalantina e da quel settore è stata lanciata una bottigliet­ta verso Kalidou Koulibaly che è stato appena sfiorato e s’è arrabbiato molto rivolgendo gesti di disapprova­zione verso la curva che intanto intonava cori discrimina­tori contro Napoli. L’arbitro Orsato lo ha rasserenat­o dicendogli di aver sentito e visto tutto. Proprio nell’intervista alla «Gazzetta», nei giorni scorsi, il giocatore senegalese aveva sottolinea­to i progressi fatti negli stadi contro il razzismo. La sua, forse, è stata soltanto un’illusione.

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La festa del Napoli alla fine della gara vinta a Bergamo TWITTER

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