Samir, poi poco altro: Udinese a due facce Spal felice con un punto
●Floccari risponde al brasiliano, Semplici si gode i nuovi acquisti Secondo pari di fila per Oddo, che sbotta: «Basta colpi di tacco!»
Un tiro in porta, un gol. La statistica che consegna agli archivi la partita dell’Udinese è impietosa e ha l’effetto di depotenziare la serie positiva che continua, anche se la frenata è evidente: 5 vittorie, poi 2 pareggi. Il fatto è che la nuova Spal, ritoccata dalla rivoluzione d’inverno, ha dimostrato grinta e personalità raddrizzando una partita cominciata male, che rischiava di finire peggio, ma che non sarebbe stato uno scandalo se avesse vinto.
LEZIOSA Udinese bipolare: benino nel primo tempo, male nel secondo. Che è successo? Oddo alla vigilia aveva detto di temere la sosta, ma è un alibi che, dopo, non accetta. «Bisogna crescere con la testa», spiega e fa un esempio: «Quando vedo i colpi di tacco, vado in bestia. Quelli lasciamoli a Ronaldo». Squadra leziosa e appagata? Forse. Il gol arrivato in tempi brevi ha illuso qualcuno: il retropensiero generale è stato che l’erroraccio di Gomis, che ha accompagnato in porta la deviazione di testa di Samir, poteva essere il prologo di una passeggiata di salute. Niente di più sbagliato. In vantaggio, l’Udinese ha pensato solo a controllare: Pezzella che limita Lazzari, Balic su Viviani, Jankto in collisione con Kurtic e così via. Marcature a uomo in un centrocampo affollato. Zero iniziative, poca creatività: De Paul, schierato dietro Lasagna nel 3-5-1-1, ha cercato senza riuscirci di creare spazi per gli inserimenti di Barak e Jankto, la coppia ceca mai così spenta. Verso la mezz’ora del secondo tempo, mandato un pensiero riconoscente a nonno Bizzarri, Oddo ha provato a dare una scossa: una punta in più (Maxi Lopez) e De Paul a fare il trequartista. Inutile: serviva altro per rivitalizzare il gruppo.
GRINTOSA Bipolare anche la Spal: stordita dopo aver confermato il record di gol presi nella prima mezz’ora (16), poi grintosa e cattiva. Il segnale di svolta è che il gol è proprio di Floccari, fino a quel momento un ectoplasma: zampata non facile per deviare una girata di Antenucci. Poi c’è Lazzari che si libera dalle sue paure e comincia a fare quello che gli riesce meglio, cioè spingere sulla destra. Il tutto sotto la supervisione di Viviani, lucido regista e il peso di Kurtic, rinforzo provvidenziale perché in un futuro non lontano potrebbe permettere a Semplici di schierarlo trequartista (come all’Atalanta) trovando un’alternativa all’amato 3-5-2. La salvezza resta qualcosa di complicato, ma, fa capire il saggio Semplici, ricordiamoci anche da dove veniamo: la Spal era ancora in Lega Pro nell’estate di tre anni fa quando ha giocato con l’Udinese la partita inaugurale dello stadio Friuli.