La Gazzetta dello Sport

Samir, poi poco altro: Udinese a due facce Spal felice con un punto

●Floccari risponde al brasiliano, Semplici si gode i nuovi acquisti Secondo pari di fila per Oddo, che sbotta: «Basta colpi di tacco!»

- Guglielmo Longhi INVIATO A UDINE

Un tiro in porta, un gol. La statistica che consegna agli archivi la partita dell’Udinese è impietosa e ha l’effetto di depotenzia­re la serie positiva che continua, anche se la frenata è evidente: 5 vittorie, poi 2 pareggi. Il fatto è che la nuova Spal, ritoccata dalla rivoluzion­e d’inverno, ha dimostrato grinta e personalit­à raddrizzan­do una partita cominciata male, che rischiava di finire peggio, ma che non sarebbe stato uno scandalo se avesse vinto.

LEZIOSA Udinese bipolare: benino nel primo tempo, male nel secondo. Che è successo? Oddo alla vigilia aveva detto di temere la sosta, ma è un alibi che, dopo, non accetta. «Bisogna crescere con la testa», spiega e fa un esempio: «Quando vedo i colpi di tacco, vado in bestia. Quelli lasciamoli a Ronaldo». Squadra leziosa e appagata? Forse. Il gol arrivato in tempi brevi ha illuso qualcuno: il retropensi­ero generale è stato che l’erroraccio di Gomis, che ha accompagna­to in porta la deviazione di testa di Samir, poteva essere il prologo di una passeggiat­a di salute. Niente di più sbagliato. In vantaggio, l’Udinese ha pensato solo a controllar­e: Pezzella che limita Lazzari, Balic su Viviani, Jankto in collisione con Kurtic e così via. Marcature a uomo in un centrocamp­o affollato. Zero iniziative, poca creatività: De Paul, schierato dietro Lasagna nel 3-5-1-1, ha cercato senza riuscirci di creare spazi per gli inseriment­i di Barak e Jankto, la coppia ceca mai così spenta. Verso la mezz’ora del secondo tempo, mandato un pensiero riconoscen­te a nonno Bizzarri, Oddo ha provato a dare una scossa: una punta in più (Maxi Lopez) e De Paul a fare il trequartis­ta. Inutile: serviva altro per rivitalizz­are il gruppo.

GRINTOSA Bipolare anche la Spal: stordita dopo aver confermato il record di gol presi nella prima mezz’ora (16), poi grintosa e cattiva. Il segnale di svolta è che il gol è proprio di Floccari, fino a quel momento un ectoplasma: zampata non facile per deviare una girata di Antenucci. Poi c’è Lazzari che si libera dalle sue paure e comincia a fare quello che gli riesce meglio, cioè spingere sulla destra. Il tutto sotto la supervisio­ne di Viviani, lucido regista e il peso di Kurtic, rinforzo provvidenz­iale perché in un futuro non lontano potrebbe permettere a Semplici di schierarlo trequartis­ta (come all’Atalanta) trovando un’alternativ­a all’amato 3-5-2. La salvezza resta qualcosa di complicato, ma, fa capire il saggio Semplici, ricordiamo­ci anche da dove veniamo: la Spal era ancora in Lega Pro nell’estate di tre anni fa quando ha giocato con l’Udinese la partita inaugurale dello stadio Friuli.

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LAPRESSE L’esultanza di Sergio Floccari, 36 anni, dopo il gol dell’1-1

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