La Gazzetta dello Sport

Orchestra Bologna sulle musiche di Verdi Benevento stregato

●L’uomo che ha detto no al Napoli ispira i gol di Destro, De Maio e «l’americano» Dzemaili. De Zerbi va al tappeto: salvezza a -11

- Alessio D’Urso INVIATO A BOLOGNA

Verdi, rosso e blu: sono i colori della felicità al Dall’Ara. Dopo il «Gran rifiuto» al Napoli, il nuovo re di Bologna, Simone Verdi, si ripresenta davanti alla sua gente con i gradi di neo capitano su decisione di Mirante e regala tre cioccolati­ni (i primi due trasformat­i in rete sottoporta da Destro e De Maio) con cui la squadra di Donadoni archivia la pratica Benevento, ora a 11 punti dal Crotone quart’ultimo. Sulla giostra del gol sale pure Dzemaili, il cui acuto – ispirato sempre dal Simone nazionale – coincide con il «rientro a casa» dopo la parentesi al Montreal Impact. In fondo a una sfida nella quale i padroni di casa si rivelano letali da piazzato, non può che salire in cattedra il piccolo grande numero 9 rossoblù, uomo ovunque e mai anonimo, assente nel tabellino solo per motivi di altruismo.

MAGICO SINISTRO Attorno alla pedina che più degli altri incarna ora il sentimento del popolo rossoblù, il Bologna torna alla vittoria dopo due k.o. di fila riportando a più miti consigli i sanniti. La qual cosa non è esattament­e una passeggiat­a di salute, perché di fronte gli emiliani trovano una squadra capace di interpreta­re con disinvoltu­ra il 3-4-3. E ci vuole il sinistro di Verdi per spostare l’inerzia, per saziare la fame di gol di Destro e poi (dopo il palo di Mbaye) per riportare alla ribalta De Maio, un gol in un primo momento annullato da Abbattista per fuorigioco e poi «restituito» con l’aiuto della Var. L’attaccante opinion leader entra anche nell’azione del 3-0, allungando un pallone a centrocamp­o a Dzemaili come a dire: dai, vai a segnare anche tu. E Blerim, in fondo a una galoppata delle sue, fa cantare di gioia il pallone tra i suoi piedi spedendolo alle spalle di Belec.

OCCASIONE GUILHERME Eppure il Benevento avrebbe avuto pure l’occasione per piegare a suo favore la gara in avvio e per rimetterla in carreggiat­a nella ripresa. Ma il debuttante Guilherme colpisce il palo sull’assist di Brignola al 6’ e Coda non arriva sul più bello su una palla in area a inizio ripresa: le due circostanz­e negative, non disgiunte da una certa lentezza nel portare avanti il pallone nel secondo tempo, finiscono per minare gli equilibri degli ospiti, reduci da due successi di fila in casa. A forza di respingere colpo su colpo in mezzo, Verdi e compagni cominciano così a guadagnare metri di campo e poi, sfruttando gli episodi, riescono a venire a capo dei rivali. Finisce come doveva finire, almeno dal punto di vista rossoblù: con un Verdi così la parte sinistra della classifica è garantita. Con un Verdi così anche il calcio spietato dei nostri tempi può rileggere una storia nobile scritta prima dall’uomo e poi dal calciatore.

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LAPRESSE Il gol di Mattia Destro, 26 anni, centravant­i del Bologna

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