La Gazzetta dello Sport

Kristoffer­sen spezza il tabù Hirscher

●Nello slalom di Kitzbuehel per la prima volta in stagione Henrik batte il fuoriclass­e austriaco. Crisi Italia

- Simone Battaggia INVIATO A KITZBUEHEL (AUSTRIA)

Mentre Marcel Hirscher spiega che negli ultimi giorni non si è sentito in forma, che solo la seconda manche può essere definita «accettabil­e», che in fondo dallo slalom di Kitzbuehel lui non si aspettava molto di più, Henrik Kristoffer­sen prende una penna e un quaderno e sfida a «tris» Daniel Yule, seduto accanto a lui grazie a un terzo posto che è anche il suo primo podio in carriera. L’austriaco parla e intanto gli altri due, a suo fianco, si sfidano a colpi di x e di pallini. Il norvegese perde quel piccolo, insignific­ante giochino, ma si vede lontano un miglio che gode tantissimo a fare il Pierino della situazione. Per dieci volte in questa stagione era salito sul podio, ma non aveva mai vinto. In otto occasioni aveva dovuto fare da alfiere all’austriaco, tre in gigante (sempre secondo) e cinque il slalom (due volte secondo, tre volte terzo). Non sapeva più cosa farsene di quei podi, non sapeva più cosa rispondere. «Non si tratta di battere Hirscher, è che voglio arrivare primo» aveva detto a Wengen. Ora che ce l’ha fatta non si trattiene e, forse inconsciam­ente, torna a fare ciò che gli riesce meglio: infastidir­e sua maestà Marcel, rompergli le uova nel paniere.

IL MOMENTO GIUSTO Per vincere la prima gara stagionale — la 16a in carriera — per interrompe­re la striscia di cinque slalom vinti di Marcel, Kristoffer­sen sceglie bene sia il luogo — Kitzbuehel, la culla dello sci austriaco — sia il momento, a tre settimane dall’inizio dei Giochi. E fa le cose in grande: col suo pendolo perfetto centra una prima manche splendida, mettendo la sua testa davanti a quella di Michael Matt, che aveva appena fatto sgranare gli occhi rifilando quasi un secondo a Hirscher. Nella seconda, sotto una nevicata sempre più intensa e con una visibilità che va peggiorand­o, così come la qualità del fondo, tiene i nervi saldi anche dopo un paio di errori e controlla il distacco su re Marcel, lasciandos­elo dietro di quasi un secondo. Esattament­e ciò che non era riuscito a Matt, caduto in un’inforcata e per l’ennesima volta schiacciat­o dalla pressione del connaziona­le. «Oggi Kristoffer­sen era di un’altra categoria, ha meritato di vincere» concede Hirscher. «Il vero Superman è lui» ribatte il norvegese, rimandando la palla sul campo avversario in un gioco del cerino che dura da anni.

ITALIA SPENTA Dietro ai due fuoriclass­e gli altri si dannano l’anima. Muffat-Jeandet è quarto a 2”16, il 12° paga 3”. Poco lontano ci sono Manfred Moelgg e Stefano Gross, 9° e 11°, con distacchi che non fanno onore al primo gruppo di merito. «So che le aspettativ­e sono molto più alte, ma per me è un passo avanti — dice Moelgg —. Faccio errori grossolani, ma nella seconda manche ho cambiato scarponi e sci e la sciata è andata meglio». «La prima era tosta, con l’1 ho fatto fatica a interpreta­rla. Nella seconda avevo un’altra convinzion­e, ma non è bastato. Le condizioni erano proibitive per tutti, ma gli altri hanno fatto ciò che dovevano e noi ancora una volta siamo dietro». Sala per la prima volta quest’anno è andato a punti, ma un 22° posto a 5”16 non può bastare ai tecnici per portarlo all’Olimpiade. Alla vigilia dell’ultimo slalom, domani in notturna a Schladming (mancherà Tonetti, che si allenerà in gigante verso Garmisch), l’Italia dello slalom è in alto mare. Potenzialm­ente ci sono due posti vacanti, ma di fronte alle debacle di Razzoli e Thaler, al forfeit di Deville e all’assenza dei giovani, potrebbero anche non essere assegnati. «Siamo tutti intimoriti, è come se in autostrada viaggiassi­mo in quarta» sintetizza il tecnico Stefano Costazza.

LA GARA

Dopo otto podi con Hirscher vincitore, il norvegese si vendica in Austria

I nostri sono dietro: Moelgg 9°, Gross 11°. Il c.t. Costazza: «Siamo intimoriti»

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IL DUELLO E’ 1-5 Henrik Kristoffer­sen, 23 anni: il suo duello stagionale con Marcel Hirscher, 28 anni, vede l’austriaco condurre 5 vittorie ad 1

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