La Gazzetta dello Sport

Torna sul podio dopo 8 anni Goggia esce e si ferma

● Il superG di Cortina alla Gut La 33enne altoatesin­a, spesso frenata da sfortuna e infortuni, è 2a : «Ho seguito il mio istinto»

- Marisa Poli INVIATO A CORTINA (BELLUNO)

E’il giorno del destino. Il cerchio si chiude per Lara Gut: a Cortina un anno fa vinceva in discesa e finiva a terra il superG cominciato con il pettorale rosso. Ora, 11 mesi dopo essersi rotta il crociato nei Mondiali di casa, la ticinese torna a essere la più veloce e si riguadagna il primo posto nella specialità più sua. I conti tornano per Hanna Schnarf, che dopo 8 anni torna sul podio di Coppa, seconda con una delle sue gare più belle. Non c’era la Brignone, che influenzat­a ha preferito curarsi per il gigante di domani a San Vigilio di Marebbe, gara che non vedrà al via la Goggia. Sofia è uscita, dopo un pasticcio in partenza (le è scivolato un bastoncino) che aveva già segnato la gara.

VENTO In un giorno di bufera la partenza del superG è stata abbassata al salto Duca D’Aosta, ma le raffiche hanno disturbato le concorrent­i fino allo stop dopo la caduta dell’azzurra Laura Pirovano. La ventenne trentina è finita nelle reti e si è probabilme­nte rotta il crociato del ginocchio destro. Il vento non ha fermato la Gut, un cecchino che ha colpito nel finale, dove ha confeziona­to il sorpasso sulla Schnarf (aveva 11/100 di ritardo all’ultimo intermedio). Il 24° successo della Gut, il 12° in superG, vale doppio in vista dell’Olimpiade e Lara lo sa, perché questa è l’ultima gara della specialità prima dei Giochi (finora 6 vincitrici diverse in 6 gare). «Non pensavo di fare così fatica a ritornare davanti — spiega —, ora non è che con questa vittoria sia tutto passato, ma intanto ho ricomincia­to a vincere. Era un cerchio che mi sarebbe piaciuto chiudere».

PREMIO Per Hanna Schnarf è un premio alla carriera, otto anni dopo la discesa di Crans Montana è di nuovo sul podio. Dopo il matrimonio dell’estate scorsa con Alex («ingegnere, un po’ matto come me»), la stagione è cominciata con due sesti e un settimo posto che l’avevano già qualificat­a ai Giochi. La Schnarf è sempre a credito con la fortuna, sin da quel centesimo che bastò alla Vonn per batterla. Poi ci sono il quarto posto in superG ai Giochi di Vancouver, a 11/100 dal podio e i vari infortuni a ginocchio (2012) e caviglia, fino all’ultimo alla spalla che le rovinò i Mondiali dell’anno scorso. Ci andò lo stesso, ma senza possibilit­à di giocarsi posizioni importanti. Hanna dai capelli rossi non ha mai perso il sorriso, uno di quelli che arrivano agli occhi, «perché io sono così, solare, me l’hanno inse- gnato i miei genitori che sono molto positivi. E se c’è qualcosa che non va me lo tengo dentro e non lo faccio pesare. Questo podio è per mio papà Alois, che è mancato l’anno scorso». Con l’esperienza dei 33 anni che ne fanno una delle più esperte della Coppa («Ma l’età non conta» dice), ha avuto il coraggio di scegliersi il pettorale numero 1, non si è fatta intimorire dalla lieve nevicata che di notte ha imbiancato ancora di più Cortina. «Ho fatto le mie linee, ho sciato libera, ho seguito il mio istinto. Mentre scendevo mi veniva tutto così facile, non sapevo se ero davvero veloce». Ora quei 14/100 di ritardo dalla Gut (sono 3 metri e 55 centimetri) non la amareggian­o, anzi: «Avevo già sciato bene sabato in discesa, mi mancava di crederci un po’ di più». Le altre big sono rimaste dietro. La Shiffrin è fuori, la Vonn è giù dal podio (sesta dietro a Weirather e Veith): «Facciamo uno sport all’aperto e lo sappiamo, ma una raffica di vento così non l’avevo mai presa in tutta la carriera» ha detto la Vonn. GOGGIA OUT La caduta nella discesa di sabato ha lasciato segni sul corpo e nell’anima di Sofia Goggia. C’è la gamba sinistra ammaccata e gonfia — è scesa con una bendatura —, c’è il magone che la fatta rimanere per un’ora nel gabbiotto dell’arrivo, a guardare nel vuoto. «Sono partita, mi è scivolato il bastone, un errore. Già faticavo per i miei dolori e per l’errore della discesa di sabato, è un passo indietro. Devo trovare l’equilibrio. Nelle ultime 4 gare ho vinto due discese e ho buttato via due gare, in questo ci sono tutta io: tutto bene e poi tutto all’aria». L’amica Vonn si schiera dalla sua parte: «Sofia è una da tutto o niente, è per questo che mi piace. E’ sempre divertente da vedere, mi assomiglia molto. Mi criticano per le mie tante cadute, ma è la stessa ragione per cui vinco. Ed è così anche per Sofia».

VENTO FORTE Brutta caduta per la Pirovano, la Goggia ha la gamba sinistra ammaccata e gonfia

Sofia: «Devo trovare l’equilibrio Io sono fatta così: tutto o niente»

 ??  ?? 1
1
 ??  ?? ● 1 Johanna Schnarf, 33 anni, al 2° podio GETTY
● 2 Il bacio dell’azzurra al marito Alex CALABRO’
● 3 La falsa partenza di Sofia Goggia, 25 anni, che perde l’equilibrio al cancellett­o ITALY SPORT PRESS 2
● 1 Johanna Schnarf, 33 anni, al 2° podio GETTY ● 2 Il bacio dell’azzurra al marito Alex CALABRO’ ● 3 La falsa partenza di Sofia Goggia, 25 anni, che perde l’equilibrio al cancellett­o ITALY SPORT PRESS 2
 ??  ?? 3
3

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy