La Gazzetta dello Sport

PETRUCCI: «PERSI 4 KG SISTEMO LA MIA VITA»

- L’INTERVISTA di PAOLO IANIERI

Efu così che, dopo un mese di dieta, Danilo Petrucci è diventato… Daniletto. «È vero — ride il pilota della Ducati Pramac —. L’altro giorno a Viareggio dal dottor Ceccarelli mi sono pesato: sono 4 chili sotto il limite 2017. Anche se l’ho pagata: mi manca ferro, ho l’ematocrito a 42, sono fiacco. Questo mese ho evitato la carne, mangiato solo verdure, ho stressato un po’ il corpo».

Un po’ come Fantozzi, quando va a fare la dieta a Ortisei dal professor Birkermeie­r.

Risata. «Sì, sì, ma nessuno era d’accordo, ho deciso di testa mia. Il mio preparator­e Marco (Baglioni; n.d.r.) era convinto che non avrei resistito. Ma a Natale mio fratello Frankie è tornato in ospedale per il piede, io ho saltato tutti i cenoni e ci ho dato dentro. Non mi sono mai sentito meglio».

Chi la frequenta è colpito dalla sua serenità. Cos’è successo?

«Ho messo a posto la mia vita. A dicembre ho lasciato la Polizia, non perché mi pesasse, ma perché ho vissuto quel periodo anche come promozione dell’immagine del mio sport, non qualcosa per piloti arrivati. Meglio lasciare il posto a un giovane a cui serve anche lo stipendio, ho un buon contratto con Ducati e mi sentivo un po’ fuori posto. E poi la mia vita è bella, con Giulia siamo tornati a vivere in centro storico a Terni, anche se appena metto fuori il naso di casa mi fermano. E io sono uno che si vergogna solo se mi guardano. Mi piacerebbe vivere in campagna, però…».

Però ?

«Sto pensando a una pista cross qui a Terni. Sarebbe un buon affare, siamo tra Toscana, Marche e Lazio. E vorrei lavorare con i bambini, comprare 7-8 moto, andare nelle scuole, creare un progetto. La moto costa, non è come un paio di scarpe da calcio e via, vorrei dare una mano. Ne avevo parlato in Comune due anni fa, ma c’era il problema dell’acciaieria, ora i tempi sembrano più maturi».

A proposito di bambini…

«No, no, non sono ancora abbastanza maturo. C’è tempo, magari quando andrò a fare la Dakar, il grande sogno: significhe­rebbe che in MotoGP è andato tutto bene e ho finito la mia carriera intero. La farei anche in camion, così mi porto pure Danilone (papà; n.d.r.)».

Come si è allenato?

«Cross, tanto enduro, molta corsa. L’ultima settimana l’ho passata a Formula Medicine e analizzand­o i dati degli ultimi due anni abbiamo visto migliorame­nti ovunque, equilibrio, tempi di reazione, fisico».

È stato la stella al Mototrip di enduro di Terni.

«Erano lì tutti ad aspettarmi e ho fatto una figura di m. cadendo al primo sasso…

Sono arrivato tra gli ultimi, ma mi sono divertito. Ai ternani piace molto la moto, ma sono molto efficienti: quando finivo sempre dietro quasi si vergognava­no, ora invece c’è un grande affetto. Dopo la gara ho firmato autografi per un’ora».

Domenica a Sepang inizia un anno importante.

Ride. «Così importante che il 2019 è iniziato prima del 2018. Ho letto sulla Gazzetta che sono già licenziato, che arriverà Bagnaia al mio posto. A parte gli scherzi, Paolo Campinoti (proprietar­io Pramac; n.d.r.) e io ne eravamo coscienti: lui mi ha tirato fuori dagli inferi, ma sapevamo che questo sarebbe stato l’ultimo anno assieme, il ciclo si sta completand­o. È anche il senso del progetto Pramac. Io ho un contratto con Ducati, ho un’opzione che scade a giugno per entrare nel team ufficiale, altrimenti sarò libero».

Pensa di avere possibilit­à?

«Il sogno è quello, ma credo che tutto si deciderà alle prime gare e non trovo sia molto giusto: se firmi dopo 3 GP, gli altri 15 li corri con una motivazion­e diversa. Quanto successo a Folger forse dipende anche da questo, è un mondo che mette addosso molta pressione».

Il suo nome è comunque sul taccuino di molti: Aprilia, Ktm…

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IL PALMARES

I podi di Petrucci nel 2017: il ternano è stato 2° ad Assen e Misano, 3° al Mugello e a Motegi

«Nel 2017 la tentazione di andare in Aprilia è stata forte, diventare pilota di una casa italiana mi allettava molto. Ma non volevo finire da separato in casa. Però dopo 7 anni in MotoGP l’ambizione è quella».

Cosa si aspetta dal 2018?

«Di ripetere nel bene quanto mi è riuscito nel 2017, ma con meno bassi. Ci sono state gare nelle quali non ho capito i problemi che il mio stile di guida causava. A me piace guidare di traverso, ma le Michelin sono delicate e l’ho pagata. Un anno fa ero preoccupat­o non sapendo se sarei riuscito a fare quel passo necessario per essere tra i migliori. Ora lo sono molto meno. Non mi metto tra chi può vincere il Mondiale, ma vorrei conquistar­e quella vittoria sfiorata due volte…».

In Ducati non si nascondono.

«Dovizioso nel 2017 ha fatto la differenza andando sempre forte e seguendo la propria strada, soprattutt­o all’inizio quando i favori sembravano esser tutti per Lorenzo. Jorge è cresciuto, sarà temibile».

Faccia un nome.

«Marquez resta l’uomo da battere. Non so se è lui ad avere qualcosa in più di tutti noi o la combinazio­ne moto-pilota. Ma so che io non riesco, come fa lui, ad andare a cercare quasi scientemen­te la caduta per avvicinare al limite. La mia testa non mi ci porta».

LA DIETA, IL CROSS, LA CASA

A TERNI

CON GIULIA, UN PROGETTO COI BAMBINI: «OBIETTIVO? UNA MOTO UFFICIALE

NEL 2019»

SOGNO IL TEAM DUCATI, SENNÒ A GIUGNO SARÒ UN PILOTA LIBERO

BAGNAIA AL MIO POSTO? SI SAPEVA, IL CICLO PRAMAC È QUASI FINITO

DANILO PETRUCCI PILOTA PRAMAC

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● 1. Danilo Petrucci con i suoi tifosi alla conclusion­e del Mototrip di Terni, gara di enduro amatoriale; ● 2. Il pilota della Ducati Pramac in azione durante un allenament­o di flat track; ● 3. Danilo effettua presso la Formula Medicine il test di...
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