Lazio Immobile fuori, c’è la banda del gol Roma Dzeko via, sprint per Aleix Vidal
●Inzaghi senza Immobile, con l’Udinese prosegue sulla strada che ha portato 12 giocatori in rete
Immobile non c’è, ma la Lazio conosce comunque la via del gol. L’assenza più pesante contro l’Udinese (recupero della gara rinviata il 5 novembre, causa pioggia) non turba una squadra alla ricerca del terzo posto solitario in classifica. Ciro Immobile, 20 reti in 19 gare di campionato, è infortunato e Simone Inzaghi attiva tutte le altre vie che portano al gol. Ben 53 volte la squadra biancoceleste è andata a segno in 20 gare disputate: nessuno in A ha fatto meglio. Sarà la seconda volta in questo torneo senza Immobile: squalificato a Bergamo il 17 dicembre, ma quella sera la Lazio riuscì a rifilare tre reti all’Atalanta. «Ciro è il nostro centravanti, ma avremo le stesse caratteristiche di gioco anche contro l’Udinese», ha spiegato Inzaghi. Che medita se schierare Felipe Anderson o Nani per il posto di terminale offensivo: leggero vantaggio per il brasiliano.
Ma il tecnico confida soprattutto nella capacità ormai consolidata di arrivare al gol attraverso molteplici soluzioni. Individuali e di gioco. Sono infatti ben 12 i biancocelesti a rete: meglio solo Juventus e proprio l’Udinese, che hanno portato 13 giocatori ciascuno a segnare.
LA CRESCITA Il miglior fatturato d’attacco della A è nato sulla scia della partenza di Keita che nella stagione scorsa di A aveva timbrato ben 16 centri. Inzaghi si è affidato stabilmente al 3-51-1, che è diventato una rampa di lancio verso la porta per tutti i reparti. Sono esplosi come goleador Luis Alberto e Milinkovic: sette gol a testa. Con una curiosità che li rende «complementari»: il primo ha colpito per sei volte all’Olimpico, il secondo ha cinque centri in trasferta. A quota 4 c’è Bastos, il difensore con più gol del campionato. Rilevanti anche le 3 reti (tutte all’Olimpico) di De Vrij: primato personale per l’olandese in Italia. AL TOP La potenza realizzativa della Lazio si è espressa nelle ultime due gare segnando cinque gol sia alla Spal sia al Chievo. Stesso passivo era stato dato al Benevento, mentre al Sassuolo erano state segnate sei reti. Nessun’altra formazione di A è riuscita a segnare cinque gol più di una volta. E ci sono anche i quattro gol all’Olimpico contro Milan e Crotone. Inzaghi ha agito principalmente sulla mentalità di una squadra che sprigiona la propria manovra in profondità, assecondando il talento dei suoi interpreti. L’innesto da titolare di Luis Alberto (un anno fa era un oggetto misterioso) ha aumentato il tasso di classe e creatività. La crescita di Milinkovic ha assicurato un incursore in più sulla via della rete. Ben 37 gol della formazione di Inzaghi sono scaturiti su azione, come sbocco quasi naturale di una manovra che sa scovare l’accelerazione letale al momento giusto. Anche negli spazi brevi dell’area di rigore: così 45 gol sono maturati negli ultimi sedici metri. Primati che si allargano anche alla cifra delle reti arrivate su palle inattive: 16. Da ex attaccante, Simone Inzaghi ha dedicato già dalla scorsa stagione particolare attenzione ai movimenti del suo reparto offensivo: nel campionato passato, i 74 gol raggiunti alla fine assegnarono il quarto posto nella relativa classifica. Da lì è nata la base per portarsi in alto ed andare all’attacco della qualificazione in Champions a suon di gol.
FALSO NUEVE Col cannoniere out e Caicedo che non è al meglio, il tecnico studia alternative
Anderson o Nani per interpretare il ruolo di terminale offensivo