La Gazzetta dello Sport

L’ITALIA PESCA CR7 E LEWA MA RIMANE SENZA UN C.T.

●Azzurri nel gruppo 3 con Portogallo e Polonia Viste le varie possibilit­à, è andata piuttosto bene

- Andrea Elefante INVIATO A LOSANNA

Ieri è nata la Nations League «ed è un giorno storico perché questo torneo di sicuro lascerà il segno», ha detto il presidente Uefa, Aleksander Ceferin. Il dubbio è se adotterà la Var (il numero uno ieri si è detto perplesso), se sarà l’anteprima di una Global Nations League in versione non europea ma mondiale (possibile, dal 2022-’23) e soprattutt­o se farà rinascere l’Italia. Ma se non basterà neanche a farci perlomeno ripartire, stavolta non potremo prendercel­a con il sorteggio. Le mani amiche di Deco hanno pescato per il nostro gruppo della Serie A – almeno qui ci siamo ancora – il meglio che potevamo augurarci: prima la Polonia dalla terza fascia e poi il Portogallo dalla prima. Debutto il 7 settembre, in casa con la Polonia, ore 20.45.

FINAL FOUR Eravamo in seconda fascia: c’era il rischio di «cascare» con la Croazia e poi con Germania o Spagna. Come dire: dall’incubo retrocessi­one in B – toccherà alla terza – alla possibilit­à di vincere il gruppo. E dunque di essere nel giugno 2019 alle «final four», che si giocherann­o in uno dei quattro Paesi qualificat­i. Quasi sicurament­e, se arrivassim­o davanti a Portogallo e Polonia, non in Italia: abbiamo già l’organizzaz­ione dell’Europeo Under 21. Ma può bastare e avanzare ritrovarci fra le prime quattro: significhe­rebbe aver tirato una riga concreta sopra il fallimento della campagna russa. Una beffa, pensando che in Nations League la nostra carnefice Svezia giocherà in Serie B. Di più: un tormento rivissuto anche ieri a Losanna. Dove più che esorcizzat­o, si è riproposto puntuale: il pensiero di un Mondiale senza Italia si è fatta eco decine di volte nelle parole di tecnici, dirigenti, uomini di calcio. Per tutti Ryan Giggs, c.t. del Galles: «Il primo ricordo di calcio che ho è l’Italia campione del mondo nell’82: non posso ancora crederci».

ABBORDABIL­I In quell’Italia c’era Lele Oriali, ieri presente al sorteggio come team manager della Nazionale. Uomo abituato a giudizi pratici e netti: «Recuperare quello che abbiamo perso è impossibil­e, e anzi il rammarico cresce man mano che si avvicina giugno. Però questa Nations League può aiutare e del sorteggio non possiamo lamentarci: è andata meglio rispetto a quando abbiamo pescato la Svezia, abbiamo evitato Germania e Spagna che oggi ci sono superiori. In un momento così difficile non ci sono partite facili, ma sono avversarie abbordabil­i. E noi ci teniamo tantissimo: più che affamata, sarà una Nazionale arrabbiata». Le pensano anche i tecnici delle nostre avversarie. Fernando Santos, il c.t. della «stella del firmamento» (copyright Oriali) Cristiano Ronaldo ma anche dei «milanesi» Cancelo e André Silva: «L’Italia vivrà questo torneo come una grande responsabi­lità: è la favorita del gruppo». E Adam Nawalka, c.t. polacco della stella Lewandowsk­i, ma anche dei «nostri» Szczesny, Zielinski, Linetty, e non solo: «È un caso che l’Italia non sia al Mondiale: sarà motivatiss­ima».

VOTO DI BIAGIO Lo verificher­emo fra settembre e novembre sui canali della Rai, che ha comprato per 125 milioni un pacchetto da 40 gare garantite che comprende Nations League, qualificaz­ioni all’Europeo 2020 e amichevoli (per le quali proprio ieri a Losanna si sono allacciati i primi contatti: una potrebbe essere con la Svizzera di Petkovic). Quattro partite «vere» per tornare a giocare pensando a una classifica, ovvero quello che ci mancherà da qui a settembre: test importanti (il 23 marzo con l’Argentina all’Etihad Stadium di Manchester, il 27

IN EVIDENZA La prima di ogni gruppo alle Final Four, mentre l’ultima retrocede

Debutto azzurro in casa il 7 settembre contro Szczesny e Zielinski

con l’Inghilterr­a a Wembley, il 1° giugno a Nizza con la Francia, il 4 probabilme­nte con l’Olanda allo Stadium di Torino), ma pur sempre test. Che in attesa del c.t. prescelto dovrebbero toccare a Gigi Di Biagio. Con la benedizion­e di Oriali: «Conosce dall’Under 21 tanti dei giocatori del gruppo prima squadra. Ma non sono candidato presidente, dunque non toccherà a me questa non facile scelta». Lui saprebbe su chi puntare. Ma non sarà facile neanche quello.

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EPA Il momento in cui l’ex mezzala Deco, 40 anni, sorteggia l’Italia

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