La Gazzetta dello Sport

SFREGIO AD ANNA FRANK LAZIO SOLO MULTATA MA DOV’E’ LA MEMORIA?

1Accolte le tesi difensive: rigettate le due partite senza tifosi chieste dalla Procura, che farà ricorso

- Nicola Berardino ROMA

Nessuna partita a porte chiuse all’Olimpico per la Lazio, che dovrà pagare solo un’ammenda di 50.000 euro per la vicenda degli adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma affissi in curva Sud dagli ultrà biancocele­sti in occasione della gara interna col Cagliari del 22 ottobre scorso. Ieri, la decisione del Tribunale della Figc che ha accolto parzialmen­te la richiesta del Procurator­e federale Giuseppe Pecoraro che comprendev­a anche due turni a porte chiuse all’Olimpico. Una sentenza che ha fatto subito discutere dopo lo sdegno generale che si sollevò appena emerse la vergogna di quella domenica. Intanto, dalla Procura federale è stato preannunci­ato subito il relativo ricorso. Quindi, la vicenda non appare assolutame­nte chiusa.

MOTIVAZION­I Il dispositiv­o della sentenza ha riconosciu­to alla società del presidente Lotito di aver adottato «tutte le misure idonee e previste dalle normative vigenti per garantire efficaci misure di controllo». Inoltre, si specifica che «l’introduzio­ne degli stickers di ridotte dimensioni, ad opera fra l’altro di in un esiguo gruppo di sostenitor­i, non poteva essere impedito». La chiusura dell’Olimpico non è stata accolta perché in quel caso «verrebbe penalizzat­a la quasi totalità della tifoseria laziale per il becero comportame­nto di venti persone, subendo un danno economico derivante dalla possibilit­à di assistere alle gare della propria squadra del cuore, soprattutt­o per coloro che sono in possesso di un abbonament­o». Una sentenza che riduce decisament­e il peso della responsabi­lità oggettiva sulle società. «La Lazio è soddisfatt­a. Si tratta di una decisione molto innovativa che ha cambiato l’interpreta­zione di anni e anni dei principi della responsabi­lità oggettiva»,

ha dichiarato Gianmichel­e Gentile, l’avvocato del club biancocele­ste. Sulla decisione del Tribunale federale avrà inciso molto probabilme­nte anche il fatto che vennero subito identifica­ti i sedici ultrà ritenuti responsabi­li.

QUELLA DOMENICA Il 22 ottobre doveva essere la giornata della lotta al razzismo, promossa dal società di Lotito proprio per dare un segnale dopo i cori razzisti di alcuni tifosi biancocele­sti durante la gara interna col Sassuolo del primo ottobre, che avevano portato alla chiusura della curva Nord per due partite. Così per LazioCagli­ari venne aperta la curva Maestrelli, cioè la Sud (per gli abbonati della Nord): nelle ore successive alla gara vennero scoperti adesivi antisemiti sulle barriere divisorie del settore storicamen­te occupato dai tifosi romanisti. Quel «cambio» di curva è stato anche oggetto di indagini: la posizione del presidente Lotito è stata poi archiviata dalla Procura federale. Ieri la sentenza su quegli adesivi arrivata proprio a ridosso del Giorno della Memoria su una storia che fa sempre tanto male.

LA SENTENZA La società di Lotito dovrà pagare un’ammenda di 50.000 euro

Una decisione che riduce il peso della responsabi­lità oggettiva sui club

 ??  ?? Anna Frank negli stadi La lotta all’antisemiti­smo
Anna Frank negli stadi La lotta all’antisemiti­smo
 ??  ?? G 1 La curva dei tifosi laziali, lo stadio rischiava due turni di stop per la figurina di Anna Frank messa nella Sud G 2 Anna Frank trasformat­a dai laziali in una figurina con la maglia della Roma G 3 La maglietta indossata dai giocatori della Lazio,...
G 1 La curva dei tifosi laziali, lo stadio rischiava due turni di stop per la figurina di Anna Frank messa nella Sud G 2 Anna Frank trasformat­a dai laziali in una figurina con la maglia della Roma G 3 La maglietta indossata dai giocatori della Lazio,...
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