La Gazzetta dello Sport

Rafinha scalpita: «Pronto a prendermi San Siro e derby»

1«Vengo dal Barça, conosco la pressione. Con Spalletti si torna in Champions. Gioco ovunque, ma mi trovo meglio da centrale»

- MILANO lu.tai

Anche Rafinha viene presentato via social. Sperando che porti bene, visto che uno degli ultimi introdotto alla stampa (e in pompa magna) fu Gabigol. E si sa come è andata a finire. Il 24enne ex Barcellona risponde in spagnolo alle domande dei tifosi e, aspettando il riscontro del campo, ci mette un attimo a farsi amare. «Non vedo l’ora di giocare a San Siro e di sfidare il Milan - fa a chi gli chiede della gara più attesa -. Il progetto Inter mi piace, la squadra gioca bene, c’è ambizione. Questo mi piace. Serie A molto tattica? Non mi preoccupa, fin da piccolo ho giocato in Spagna, l’importante è essere preparati mentalment­e. Spalletti è completo, mi ha sorpreso, gli piace giocare ma anche molto bravo tatticamen­te, cogli subito la sua preparazio­ne. L’obiettivo è la Champions e non ho dubbi che con questa rosa e questo allenatore ce la faremo».

POSIZIONE E CONDIZIONE Interessan­te il passaggio sulla posizione in campo e sullo stato di forma dopo i mesi di inattività per il problema al ginocchio accusato in aprile: «Mi sento forte, ho voglia di giocare dopo un momento difficile in cui mi sono stati vicini famiglia e amici. A Barcellona ho giocato in diverse posizioni, anche da esterno. Ma sono sempre stato un centrocamp­ista e l’allenatore mi sta provando in mezzo». In effetti dopo che nella prima seduta Spalletti aveva provato il brasiliano alto a destra, ieri lo ha alternato con Brozovic sulla trequarti ma anche provato più basso, con Eder da esterno offensivo, mentre Candreva svolgeva un lavoro personaliz­zato. Così invece Rafinha sul rapporto con Icardi, suo compagno nella cantera del Barcellona: «Me lo ricordo sin da bambino, eravamo anche insieme in classe. Ora l’ho ritrovato maturo e con qualche tatuaggio in più».

BORJA, MESSI E CHITARRA Dopo avere elogiato Borja Valero («Sono stato un suo fan») e Messi («Un orgoglio allenarmi e giocare con il migliore di sempre»),Rafinha spiega perché ha scelto la maglia numero 8: «La indossavo all’Olimpiade vinta col Brasile, mi ha portato bene e qui era libera... So che in nerazzurro era sulle spalle di Thiago Motta, altro ex Barça. Lo ammiro da tempo, anche se dell’Inter mi faceva impazzire Adriano, un mostro. Ronaldo era un fenomeno, ma a me colpiva l’Imperatore». Chiusura sul privato: «Sono single, adoro la fejoada, piatto brasiliano a base di riso e fagioli. Suono la chitarra da quando avevo 4 anni, mi rilassa. Anche se a cantare non sono bravo». Ai tifosi interessa che lui «canti» in campo. E allora saluta con un po’ di narcisismo: «Mi chiamano Piccolo Principe? Non lo sapevo. Forse è perché sono elegante».

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Rafinha, 24, in allenament­o GETTY

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