La Gazzetta dello Sport

Suarez e Messi, sempre loro E il Barça vola

1Espanyol battuto, i blaugrana in semifinale Debutto per Coutinho

- CORRISPOND­ENTE DA MADRID f.m.r.

Trascinato da un Leo Messi inarrestab­ile il Barcellona si è disfatto del ruvido Espanyol raggiungen­do l’ottava semifinale consecutiv­a di Coppa del Re (sono 11 negli ultimi 12 anni), una competizio­ne che i blaugrana vincono da 3 anni di fila: con quello di ieri i turni consecutiv­i superati sono 19. Oggi il sorteggio con Leganes, Siviglia e Valencia, nelle prossime due settimane le semifinali. Al Camp Nou nella serata dell’addio a Mascherano e del debutto di Coutinho è finita 2-0, ribaltata la vittoria per 1-0 dell’Espanyol a Cornellà della scorsa settimana. Il Barcellona ha dominato nella prima parte ma nella seconda non ha trovato la rete che avrebbe chiuso la gara, rimasta aperta fino alla fine.

MESSI, E IL MADRID È impossibil­e non fare paragoni. Mercoledì abbiamo visto le riserve del Madrid giocare senz’anima tanto da farsi sbattere fuori dal Leganes. Ragazzi che hanno tutto da dimostrare e che sembrano non avere stimoli. Ieri giocava Leo Messi. Che a 30 anni, 30 titoli e centinaia di gol è ancora lì assatanato, una scintilla continua che non si spegne mai. I due gol del Barça sono nati da due palloni rubati da Messi. Il primo quasi a centrocamp­o, in posizione di interditor­e classico. Scarico perfetto sulla corsa di Aleix Vidal, cross preciso e testata a porta vuota di Luis Suarez. Il secondo al limite dell’area, Messi ha provato a dribblare, è stato fermato ma non si è fermato, non ha mollato e un attimo dopo ha recuperato il pallone perduto: sinistro dal limite che ha incocciato su Naldo e battuto Pau Lopez segnando il gol numero 4000 del Barça al Camp Nou e il suo 26o in questa stagione. Una fame atavica, la sua, un’incapacità a mollare, ma anche il piacere di giocare, di far giocare, di offrire qualcosa.

CINQUE «PIVOTES» La partita è stata disegnata su binari di massima serietà da parte dei due tecnici: Valverde ha schierato 10 titolari, con Aleix Vidal al posto di Paulinho, Sanchez Flores una pioggia di «pivotes» a protezione del vantaggio accumulato all’andata: i 5 del centrocamp­o hanno tutti giocato da mediano nel corso delle proprie carriere. Una diga che ha fatto saltare Messi, la prima volta al 9’, la seconda al 25’. L’Espanyol ha creato un paio di occasioni mettendo in difficoltà Cillessen, poi nell’intervallo Sanchez Flores ha tolto uno dei suoi mediani per mettere Leo Baptistao e dopo altri 20 minuti un altro per Sergio Garcia, la terza punta. L’Espanyol non ha creato granché ma è parso più vivo e pericoloso e ha tenuto a bada il Barça, meno brillante che nella prima parte.

IL DEBUTTO Al 68’ il cambio di Coutinho per Iniesta, con ovazione del Camp Nou. Il giocatore più caro della storia blaugrana ha preso subito coraggio e toccato tanti palloni. Messi è andato a trovarlo spesso sulla sinistra e alla fine l’argentino ha preso un palo di testa: il 31o stagionale del Barcellona, 15o dell’incontenib­ile Leo.

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EPA Lionel Messi, 30 anni, esulta dopo il gol all’Espanyol

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