LEMOS AL SASSUOLO E’ UN BRUTTO SEGNALE
Pochi italiani in vetrina
ASassuolo è caduta la bandiera italiana. L’acquisto dal Las Palmas di un extracomunitario, il difensore uruguaiano Mauricio Lemos, porta una novità significativa per il club del presidente Giorgio Squinzi, da sempre votato a valorizzare principalmente i talenti della nostra scuola calcistica. Nella rosa di Iachini gli stranieri si contano sulle dita di una mano (gli juventini Lirola e Rogerio, Letschert e quel Duncan cresciuto nell’Inter), ma lo zoccolo duro è quello venuto su con la gestione Di Francesco.
Quando Paolo Cannavaro ha chiesto di poter seguire suo fratello Fabio in Cina per i dirigenti neroverdi s’è posto un problema non da poco. La ricerca del sostituto in serie A non ha portato i risultati sperati. Piaceva l’esperto Paletta (con passaporto italiano), ma lui ha preferito restare dov’è. Sono state vagliate altre candidature, senza successo. Un po’ perché chi ha dei buoni giocatori non li vende, un po’ perché i talenti nel ruolo non abbondano. Così alla fine la proprietà si è «rassegnata» a chiudere l’affare con il club spagnolo in difficoltà economiche e disposto a privarsi in prestito (con diritto di riscatto per 5,5 milioni) del ventiduenne difensore uruguaiano già nel giro della sua nazionale.
Come sono lontani i tempi in cui la società emiliana rinunciava ad ingaggiare il centrocampista serbo Marko Grujic, messosi in luce con la sua under 21 e poi finito al Liverpool. Sono passati solo 2 anni, ma evidentemente la strategia di privilegiare i prodotti azzurri trova difficoltà sempre maggiori. È un segnale per certi versi pericoloso, visto che stiamo parlando di un management che ha avuto particolare successo negli anni puntando sul mercato interno. Non a caso anche in questi giorni il Napoli è in pressing per avere Politano, mentre la Roma si sta godendo la maturazione di Lorenzo Pellegrini dopo l’esperienza a Sassuolo. Questo dietrofront, insomma, è la prova che le opportunità ormai cominciano a scarseggiare. È vero che le trattative invernali sono sempre più difficili, ma la storia di questo campionato ci dimostra che i giovani italiani in vetrina sono sempre meno. Non parliamo ovviamente solo dei talenti al top. Bene o male c’è sempre chi riesce a mettersi in luce in squadre di seconda fascia. Se mancano anche le sorprese è davvero arduo immaginare un percorso di crescita per chi viene dal basso. Gli exploit dell’Atalanta hanno addolcito la pillola, con la valorizzazione di un bel po’ di giovanotti di qualità. Anche il Torino ha fatto la sua parte, mentre il Genoa sta per vendere il baby Pellegri alla Juventus. Questo luci, però, non brillano dappertutto. In bocca al lupo a Lemos ma il Sassuolo italiano ci piace di più.